VIOLENZA IN CARCERE. Non era in servizio, ma viene arrestato. Vittima di un errore di identificazione ora attende di poter rientrare a lavoro

10 Luglio 2021 - 09:55

SANTA MARIA CAPUA VETERE/VAIRANO PATENORA (tp) – Ha avuto un crollo psicologico dopo che non lo hanno fatto rientrare a lavoro. E’ stato vittima di un errore di identificazione: il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sergio Enea, lo ha scarcerato l’agente della Penitenziaria Giuliano Zullo, 55 anni, di Vairano Patenora, finito agli arresti domiciliari lunedì 28 giugno scorso nell’ambito dell’indagine sulle violenze ai danni di detenuti del 6 aprile 2020.
Zullo, però sposato e con tre figli, attende ora di rientrare in servizio, dopo 10 giorni agli arresti domiciliari l’azienda Penitenziaria non l’ha fatto rientrare in servizio perché non gli è giunta ancora la comunicazione che potesse essere riammesso. Gli avvocati difensori Giuseppe Stellato ed Ernesto De Angelis, sono riusciti a dimostrare nel corso dell’interrogatorio di garanzia di lunedì scorso, che l’agente non era in servizio tra il 5 e il 6 aprile 2020 ma le disavventure per l’agente ancora non sono terminate.