Pizzo per il clan ai campi di calcetto: gestore risarcito con 5mila euro
10 Novembre 2021 - 18:15
CAPUA/SAN TAMMARO – Cinquemila euro sono andati al gestore di campi di calcetto che fu vittima di una tentata estorsione, tra il 2015 e il 2016 nella zona di Capua. L’uomo denunciò ai Carabinieri l’episodio e le minacce ricevute da parte del clan dei Casalesi, che volevano costringerlo a versare 1.000 euro, quale contributo per le famiglie dei carcerati: è una delle misure decise oggi dal prefetto Marcello Cardona che ha presieduto il Comitato per la solidarietà alle vittime di mafia e di reati violenti.
Per la Dda di Napoli che ha coordinato le indagini, avrebbe tentato di imporre al titolare di un campo di calcetto della zona di Capua la fornitura di bevande presso una sua azienda, ma l’imprenditore ha denunciato ai carabinieri il tentativo di estorsione.
Quindicimila euro di risarcimento dopo le minacce del clan Spada. I fatti risalgono al 2014, quando il gestore di una ricevitoria di Ostia venne preso di mira dagli Spada: ai poliziotti del Commissariato di Lido Roma l’uomo denunciò di essere stato costretto, dietro minacce, a consegnare duemila euro come acconto di una richiesta complessiva di 275 mila.
L’Ufficio del Commissario per le iniziative in favore delle vittime di mafia e di reati violenti ha inoltre destinato 40.000 euro ad una donna, il cui marito venne ucciso nel 1993 in provincia di Messina. Dalle indagini dei Carabinieri è emerso che l’uomo fu ammazzato per sbaglio dal clan dei “Barcellonesi”, che lo aveva ritenuto erroneamente responsabile di una furto ai danni di un commerciante che pagava il pizzo all’associazione e, che, quindi, “aveva diritto” alla protezione.