Intascò i soldi per il rinnovo dei permessi e gli rifilò una falsa autorizzazione. Condannato vigile urbano di Caserta, risarcito il proprietario della cornetteria Padulano

3 Dicembre 2021 - 18:09

L’agente di polizia municipale Massimo Abbate “becca” un anno e sei mesi, pena sospesa. Dovrà risarcire 15mila euro al commerciante di via Unità Italiana che fu costretto a chiudere il locale

 

 

CASERTA Tutto ebbe inizio nel 2016 quando Giuseppe Padulano, proprietario dell’omonima cornetteria in via Unità Italiana, chiese a due vigili urbani del capoluogo delucidazioni sull’iter per ottenere il rinnovo della concessione per poter usufruire del suolo pubblico su cui mettere i tavolini del locale.

Uno dei due agenti, Massimo Abbate, a quanto risulta dalle indagini, gli spiegò che avrebbe dovuto pagare una somma iniziale di 2mila euro ed altre rate, successivamente. Padulano ha spiegato al giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che il vigile in questione si offrì di prendere lui la somma e lo stesso agente gli spiegò che avrebbe poi provveduto lui stesso a depositare la domanda.

Difeso da Vincenzo Russo, Padulano ha ribadito al magistrato che, poco dopo, gli venne consegnata l’autorizzazione, ma ad un successivo controllo della polizia commerciale dello stesso corpo dei vigili urbani risultò che quella autorizzazione era falsa. Per questa ragione Padulano fu costretto a chiudere il locale, a rimuovere le pedane ed i tavolini. Si aprì, quindi, il procedimento penale ma nel corso delle indagini è stata dimostrata l’estraneità ai fatti del commerciante che, da indagato passò a persona offesa.

Si è successivamente scoperto che quell’autorizzazione era già stata consegnata ad un altro negoziante del capoluogo. Per queste ragioni il giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Francesco Balato ha condannato il vigile ad un anno e sei mesi, pena sospesa e al pagamento della multa di 250 euro. L’agente dovrà anche pagare 15.175 euro a Padulano e le spese processuali.