QUESTO È IL METODO AL CAPONE. La premiata ditta Zannini-Magliocca convoca l’assemblea della Gisec due giorni prima delle elezioni provinciali. Caro Giovanni, tuo padre Michele non avrebbe osato tanto

6 Dicembre 2021 - 07:14

CASERTA (G.G.) – Quando ieri pomeriggio ci hanno detto che il presidente della Provincia Giorgio Magliocca avrebbe convocato l’assemblea della Gisec, allo scopo di votare (in realtà il socio unico è la Provincia, quindi anche il voto per gli organismi è unico) per mercoledì 15 dicembre, non ci abbiamo creduto.
Ritenevamo che Giovanni Zannini e la sua sempre più imbarazzante politica di autentico stupro delle istituzioni, si accontentasse della testa di Alessandro Cioffi, al quale Magliocca ha chiesto, ottenendole senza problemi, le dimissioni dalla carica di presidente della Gisec.

E invece, direbbero a Roma, “manco pe’ niente”.

Mai visto nella storia della politica casertana, campana e nazionale: questo qua, Zannini, ha preteso da Magliocca l’elezione-nomina del nuovo consiglio d’amministrazione prima delle elezioni provinciali, fissate per il 18.

E lì potremo anche capire quale sia l’effettivo stato dei rapporti tra Magliocca e il consigliere regionale di Forza Italia Massimo Grimaldi.

Senza girarci troppo intorno, dopo quella di Alessandro Cioffi, cadrà sicuramente la testa di Mena Minafra, che il presidente della Provincia ha sempre detto di aver nominato per usare un riguardo al Prefetto Ruberto.

Siccome questi se ne è andato a Torino, la Minafra non serve più. Per cui c’è un ulteriore posto che si renderà libero e disponibile per l’azione predona, corsara, di Zannini.

Se, al contrario, l’unico componente del Cda a salvarsi fosse Dario Di Matteo, questo fatto costituirebbe una prova inconfutabile dell’appoggio elettorale garantito da Massimo Grimaldi, consigliere regionale di Forza Italia, presso la cui segreteria in Regione Magliocca è stato distaccato o comandato – non abbiamo mai capito bene – per diversi anni, fino al colpo di teatro che l’assunzione del presidente della Provincia ha ottenuto, nella veste di dirigente di fatto, proprio da quel Comune di Sparanise che oggi viene ripagato, ovviamente sempre mettendo le mani nelle tasche dei cittadini, con l’avvento del sindaco Salvatore Martiello, datore di lavoro di Magliocca, al vertice della società che gestisce gli impianti dei rifiuti in provincia di Caserta e che dovrebbe diventare il braccio operativo dell’Ato, secondo il preciso disegno piratesco di Giovanni Zannini.

Questi sono i fatti, le ultime novità. Abbiamo scritto così tanto, nei giorni scorsi, su questa gravissima vicenda di autentica pornografia politica, che ci possiamo anche fermare qui.

Una ultimissima e breve considerazione: Nicola Di Muro, Geppino Santonastaso, Bosco, Dante Cappello, Michele Zannini, cioè i maggiorenti della Democrazia Cristiana degli anni ’70/’80, i potentissimi che avevano in mano il potere reale a Caserta e Provincia, mai si sarebbero macchiati con una vergogna del genere.

Mai e poi mai Di Muro, Santonastaso, Bosco, Cappello, avrebbero preteso, consumando un vero e proprio ricatto politico e personale, che l’assemblea di un ente strumentale fosse convocata, per l’elezione del nuovo CDA e del nuovo presidente, due giorni prima delle elezioni provinciali.

Altro che Prima Repubblica! Qui siamo all’applicazione del metodo Al Capone. E qual è il film di Hollywood che più di ogni altro è rimasto celebre per aver raccontato la vita e i delitti del gangster americano di origine italiana?

“Gli intoccabili”.

In verità a noi quelli rappresentati nel film sembravano più intelligenti e preparati di questi politici casertani autori dello sperpetuo che stiamo raccontando. Però, dato che queste scorrerie durano ormai da circa due anni, senza che nessuna autorità, obbligata al controllo e all’azione “si sogni” lontanamente di intervenire, vuol dire che noi abbiamo compiuto un errore di sottovalutazione: questi, cioè, sono intoccabili esattamente come quelli là.