COMUNE DI CASERTA Marino consegna i premi fedeltà. Dipendenti disponibili promossi a decine: cambiali elettorali, figli e figliastri

15 Febbraio 2022 - 19:31

Assolutamente impossibile verificare tutti i nomi in un albo pretorio divenuto inaccessibile porto delle nebbie. Trasparenza ai minimi termini e un plotone di capitani senza soldati

 

 

CASERTA (gianluigi guarino) Se il consigliere comunale di Prima Caserta Donato Aspromonte ha presentato un esposto alla Procura della Corte dei conti sulla questione dell’oscuramento, di fatto, degli atti amministrativi del Comune di Caserta, l’accesso ai quali è diventato complicatissimo, significa che il caso è veramente serio. Perché Aspromonte prima di compiere un atto così forte si è sicuramente consultato con avvocati di un certo livello. Per cui siamo portati a credere che quelle autentiche diavolerie grazie alle quali Carlo Marino, Franco Biondi e compagnia bella? brutta? chissa! presentino dei profili di effettiva illegittimità, se non addirittura di illegalità.

Oddio, noi lavorando nel web e con il web da anni, non ci siamo certo fatti spaventare dalla complessità di questo accesso. Per cui siamo in grado tranquillamente di aprire, prendendoci un po’ di tempo sopra, tutti questi documenti blindati. Il problema è che l’albo pretorio, nella sezione della cosiddetta “trasparenza amministrativa”, dovrebbe essere messo a disposizione di ogni cittadino, di quelli più o meno informatizzati, ma anche e soprattutto di coloro i quali non possiedono grande dimistichezza con lo strumento informativo.

Esattamente il contrario di come si è mosso ultimamente il comune capoluogo.

Non è che bisogna citare l’inchiesta della Dda su Via San Carlo, che vede Franco Biondi già imputato di reato, aggravato dall’articolo 7 (favori al clan dei Casalesi) e neppure quella più fresca sul mega appalto dei rifiuti per la quale l’attuale sindaco Carlo Marino rischia seriamente il rinvio a giudizio, sempre zavorrato dall’aggravante appena citata dell’articolo 7, per sentirsi autorizzati a drizzare le antenne di fronte al problema di ulteriori difficoltà frapposte alla consultazione degli atti amministrativi. Qui stiamo parlando di un ente che  ormai da vent’anni si salva sistematicamente e, a nostro avviso immeritatamente, dalle inchieste giudiziarie, e perché no, anche da una relazione un po’ distratta, forse un po’ disinvolta, tra gli eventi  che si verificano in quegli uffici e l’esercizio dell’azione penale, che la Costituzione italiana prevede come obbligatorio.

Per cui se Marino, Biondi, Pippo D’Auria blindano l’albo pretorio, possiamo ritenere che esiste la remota possibilità che, forti di una impunità di fatto, nutrano l’obiettivo di rendere invisibili le loro trame amministrative? Magari non è così, ma gli elementi costitutivi di questa vicenda rendono addirittura doveroso  da parte nostra affermare che esiste un ragionevole dubbio che possa trattarsi di un’attività finalizzata a colpire il principio della trasparenza nella gestione della cosa pubblica.

Avendo ora evaso la necessità della solita lezioncina che siamo costretti a scrivere ogni giorno, misurando le parole, soppesando le espressioni in  modo da evitare di offrire strumenti, alibi, a chi non si comporta con rettitudine, andiamo avanti. Siccome Marino e Biondi sanno bene che a noi di Casertace ci fanno un baffo con il formato p7m che per noi non è un gioco proibito né una combinazione inviolabile della cassaforte di Palazzo Castropignano, devono muoversi un po’ come fanno i grandi social, cioè con una sorta di autenticazione a due fattori. Siccome Casertace il p7m lo apre in gran scioltezza come dobbiamo fare che questi ficchino il naso e, facendo la tara alle nostre delibere e alle nostre determine, ne producano stabilmente interpretazioni autentiche? Facile, facilissimo. E’ la ricetta della nonna: non le pubblichiamo proprio più certe delibere e certe determine. Ad esempio, il fatto che noi siamo arrivati facilmente a quella risalente allo scorso 3 febbraio, contenente oggettivamente la discutibilissima e a nostro avviso scandalosissima determina di attribuzione al neo liberato dagli arresti domiciliari Pippo D’Auria di una più che lauta posizione organizzativa, tutte le altre manovre attuate sul fronte del personale sono letteralmente invisibili. Per cui, un cittadino comune, che vuole dare un’occhiata rapida a come vengano spesi i propri soldi, si tranquillizzerà almeno sul fronte del budget del personale. Perché non c’è nulla. Nulla di nulla.  Ma siccome con Casertace non ci può neppure l’autenticazione a due fattori, siamo in grado di informare i nostri lettori che negli uffici del Comune è in atto una sorta di mega sconto cambiali, naturalmente elettorali. Quando appuriamo certe cose e le colleghiamo alla bassa affluenza delle comunali, ci rendiamo conto che Carlo Marino, sostenuto dai Capone, dai Francesco Amato, dai Maravita e chi più ne ha più ne metta e con tanti strumenti di potere nelle mani, ha avuto un risultato tutt’altro che esaltante. Se andiamo a guardare, infatti, le promozioni che fioccano letteralmente nelle ultime settimane a favore di alcuni dipendenti del Comune, si capisce bene che pure in questo caso è a dir poco doveroso collegare questi fatti al fattore temporale, cioè ai pochi mesi che separano le promozioni di certi dipendenti dall’esito elettorale. Poi, anche in questo frangente, magari non è così. Ma sulla verosimiglianza di questo rapporto temporale, non accettiamo confutazioni, perché la realtà può essere dubbia, la verosimiglianza è certa.

Non solo posizioni organizzative, ma una vera e propria beneficiata di nuovi responsabili che poi è una via di mezzo tra la citata posizione organizzativa e il rango di semplice impiegato. I responsabili vengono gratificati da un’indennità integrativa allo stipendio, di tre o 400 euro al mese. Condizione necessaria perché possa essere costituita una posizione organizzativa o una posizione di responsabile è che esista negli uffici una necessità di coordinamento di servizi fondamentali per il funzionamento della macchina amministrativa. E invece, molti di questi nuovi responsabili coordinano solo se stessi e alla fine quello che rimane è solamente la cifra che va ad aggiungersi al loro stipendio.  Prebende elettorali? Non è sicuro, ma è probabile, per lo stesso motivo per cui in precedenza abbiamo difeso il diritto all’esposizione della verosimiglianza.

Intanto Carlo Marino ha gratificato i suoi più diretti collaboratori. Dalle maglie strettissime che proteggono con l’omertà, che poi non è altro che l’altra faccia della medaglia dell’albo pretorio criptato, filtrano solo alcuni  nomi.

Dicevamo dei fedelissimi della segreteria del gabinetto del sindaco. Trattasi di Romolo Gentile e di Paola Natale, quest’ultima segretaria del primo cittadino. E, ancora, Michele Amato, Peppe Guida, fratello dell’ex consigliere comunale Mimmo Guida e zio dell’attuale consigliere Francesco Guida, Adele Bonaiuto, quest’ultima collegata all’ufficio delle attività di Franco Biondi e una pletora di categorie B che, con tutto il rispetto, hanno una struttura di formazione professionale che può anche diventare di eccelsa qualità ma che comunque si è espressa negli anni in mansioni che sono quelle tipiche di una categoria B, almeno in partenza molto distanti dalla percezione e da un’attitudine a ruoli di coordinamento e di comando. Questi pochi nomi che abbiamo fatto sono una goccia perché a quanto ci dicono le promozioni sarebbero fioccate a decine. Ma nessuno è in grado oggi di stabilire chi sono stati gli impiegati premiati semplicemente perché non esiste alcuna pubblicazione degli atti amministrativi, delle determine che obbligatoriamente il Comune di Caserta ei suoi dirigenti hanno dovuto firmare.

Ormai siamo al vero e proprio precipizio della storia. Altro che Sodoma e Gomorra.