LA SAGA DI SPARANISE Il concorso non l’ha vinto solo la cognata dell’ex commissario Ept Lucia Ranucci, ma anche la figlia che come la cognata era stata graziata dopo l’esclusione in preselezione

13 Aprile 2022 - 19:35

Almeno per quanto riguarda questa infornata di cinque persone, realizzata attraverso una procedura a dir poco spregiudicata, dovremmo aver finito qui. La Ranucci è sposata ad un importante imprenditore del Comune caleno, si dice, vicino all’amministrazione comunale. Mo’, la funzionaria della Regione Campania se la prenderà con noi? Darà a noi la colpa delle modalità con cui questi fatti si sono verificati?

 

 

 

SPARANISE (gianluigi guarino) Lucia Ranucci ha avuto da ridire nei nostri confronti, producendo una legittima, quand’anche a nostro avviso ingiusta querela per diffamazione, allineandosi all’80% dei politici e dei burocrati legati alla politica di questa provincia. Il problema nacque quando Casertace si limitò a pubblicare integralmente uno stralcio di un’ordinanza in cui un camorrista, millantando o non millantando, non era questa la questione, faceva il suo nome. Non è che noi in quell’articolo non scrivemmo che le parole erano state pronunciate in un’intercettazione da un camorrista in relazione all’agire di una persona incensurata e, fino a prova contraria, scevra da relazioni improprie con soggetti poco raccomandabili. Eppure Lucia Ranucci che, da funzionaria della Regione Campania, ricopriva l’incarico di commissario provinciale dell’Ept, carica che l’aveva vista succedere al suo predecessore Enzo Iodice, ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere, ritenne che nonostante la pubblicazione della copia originale dello stralcio dell’ordinanza contenente il passaggio con il suo nome, quell’articolo non meritava, come dovrebbe sempre succedere in una società autenticamente democratica, una propria presa di posizione, una propria replica, unica soluzione per rispettare i principi sacri del pluralismo, visto che non potevamo smentire quello che un Giudice per le indagini preliminari aveva ritenuto di dover riportare testualmente in un’ordinanza su cui campeggiava l’emblema della Repubblica Italiana.

Quell’articolo, invece, secondo la dottoressa Ranucci, meritava una querela, che bontà sua, presentò e che, francamente, abbiamo anche perso di vista.

A tutto pensavamo nelle ultime settimane eccetto che alla dottoressa Lucia Ranucci. Direbbero a Roma “non… nemmeno di striscio” e né c’erano programmi orientati a discutere della sua vita e delle sue opere, visto e considerato che da tempo non esercita più, in nome e per conto della Regione Campania e, quindi, in nome e per conto di ogni cittadino-contribuente della stessa, la carica di commissario provinciale dell’Ept e visto che abbiamo cose di solito più interessanti di cui occuparci.

Mo’, dottoressa Ranucci, è colpa nostra se in un colpo solo il Comune di Sparanise ha promosso dallo status professionale di categoria B a quello di categoria C, con trattamento economico C1, la signora Anna Maria De Felice, vincitrice del concorso da lei sostenuto da interna, cioè da dipendente già in servizio al Comune di Sparanise da cui era arrivata proveniente da quello confinante di Pignataro Maggiore che ne aveva determinato, a suo tempo, l’assunzione?

Mo’, dottoressa Ranucci, secondo lei è colpa nostra se la signora De Felice, in un primo tempo era stata esclusa in fase di preselezione dei requisiti compiuta dalla società Tempi Moderni, salvo poi essere letteralmente amnistiata insieme ad altri 10, da un’inquietante delibera di giunta comunale grazie alla quale la preselezione veniva totalmente revocata e tutti quelli che avevano subito il taglio venivano ammessi agli scritti?

Mo’, dottoressa Ranucci, è colpa nostra se grazie a quella delibera di giunta che a concorso aperto ne modifica il bando, andando ad alterare l’articolo 6, la signora De Felice ha potuto partecipare al suddetto concorso, risultandone anche vincitrice?

Eh già, perché ufficialmente solo questo sappiamo con certezza e solo su questa sequenza di eventi, ufficializzati dentro ad atti amministrativi firmati dal dirigente, possiamo contare per definire i fatti certi della vicenda. In base a queste evidenze documentali, non possiamo non affermare che l’impresa Tempi Moderni, specializzata nella verifica dei requisiti di preselezione nei concorsi pubblici e assoldata, con affidamento diretto, dal Comune di Sparanise, ne ha combinate proprio di cotte e di crude, al punto che non vogliamo mai pensare ad un eventuale pagamento ricevuto quale corrispettivo dal Comune caleno che, al contrario, auspichiamo li abbia già citati per danni.

Converrà con noi, la dottoressa Ranucci che di pubblica amministrazione è esperta, che l’impresa delle preselezioni si sia comportata come una sorta di consorzio intercittadino tra “er sola del Colosseo” e il “signor Contropaccotto di Forcella”.

Sia noi che la singora Ranucci non possiamo ritenere altro con gli elementi che abbiamo a disposizione. Lei, la Ranucci, non potrà mai provare, infatti, che Tempi Moderni avesse qualche conto da regolare con lei e con la sua famiglia, mentre noi di Casertace non potremo mai sostenere con certezza che le procedure di preselezione fatte da Tempi Moderni fossero in realtà regolari, valide e nonostante ciò, con una procedura amministrativa a dir poco, ma proprio a dir poco spericolata siano state revocate, azzerate da delibere di giunta, con le quali l’amministrazione comunale dava indirizzo affinché il dirigente responsabile della procedura, cambiasse le carte in tavola, modificando addirittura una parte del bando, precisamente l’articolo 6, ciò mentre la procedura concorsuale era assolutamente già aperta. Con quella modifica 11 bocciati alla preselezione del primo concorso, cioè quello della De Felice, tra cui, ripetiamo, ella stessa, venivano in pratica amnistiati in una sanatoria grazie alla quale la preselezione veniva cancellata e tutti coloro i quali c’erano arrivati, accedevano senza colpo ferire alla prova scritta.

Mo’, dottoressa Ranucci, è colpa nostra? E’ colpa di Casertace? Siamo noi che la vogliamo perseguitare, signora Ranucci, se tra gli 11 esclusi (manco se l’avessimo presa noi questa decisione), poi riammessi, c’era, come già detto, ma il concetto va risottolineato, anche sua cognata, la signora Anna Maria De Felice?

Mo’, dottoressa Ranucci, stiamo diffamando per caso lei, di nuovo, e la sua famiglia, dunque? E’ colpa nostra se la signora Anna Maria De Felice è passata dalla retrocessione in serie B allo scudetto, cioè dalla bocciatura in sede di preselezione alla conquista della palma di vincitrice del concorso con tanto di ri-assunzione in una categoria molto più importante e molto più remunerata?

Vabbè, è colpa nostra. E’ colpa di Casertace che, a questo punto con tutta evidenza, “ce la tiene” (chissà perché poi, dato che l’abbiamo vista nella nostra vita solo in fotografia), con la signora Ranucci.

Se avete notato, all’interno di questo articolo, abbiamo utilizzato delle declinazioni al plurale. Non abbiamo, infatti, scritto “preeselezione”, bensì “preselezioni”, non abbiamo scritto “delibera di giunta”, ma “delibere di giunta”. Eh già, perché abbiamo scoperto che i concorsi banditi dal Comune di Sparanise erano 2 e non era uno solo. Le due procedure si sono mosse più o meno contemporaneamente. La seconda, quella che affrontiamo oggi, ha riguardato, almeno in prima battuta, l’assunzione di due istruttori amministrativi categoria C, trattamento economico C1. Non proprio uguale al suo concorso gemello, ma sicuramente simile, visto che in quel caso si trattava di due istruttori amministrativi contabili e non semplici, con assunzioni conquistate dall’appena citata De Felice e dalla signora Ilenia D’Amico, la quale, saggiamente, ha fatto gli scritti nel luglio 2021, poi si è candidata con il sindaco uscente Salvatore Martiello, portanto al suo mulino 537 voti di preferenza alle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021 e poi a dicembre, guardandosi bene dal dimettersi prima dalla carica di consigliere comunale, ha fatto gli orali che l’hanno posizionata, anche in questo caso “molto saggiamente”, al quarto posto della graduatoria da dove è stata traquillamente ripescata per la provvidenziale rinuncia della prima classificata Maria Signore e per l’ancora più provvidenziale assunzione, ad opera del Comune di Carinola, un altro, manco a dirlo, sotto lo stretto controllo politico del consigliere regionale Giovanni Zannini, della signora Capasso.

Questo secondo concorso offre ulteriori spunti, anche se, il problema più importante resta sempre lo stesso. Il 13 e 14 luglio 2021 questi “incapaci” (fino a prova contraria) di Tempi Moderni realizzano la preselezione su un elenco di 90 partecipanti in teoria, stando a ciò che è scritto nella determina, già venuti fuori al netto di altri partecipanti tagliati in origine per aver presentato la domanda fuori tempo massimo. Tempi Moderni preseleziona, e stavolta, a differenza dell’altro concorso, non si riesce a capire, sempre dalla determina che pubblichiamo integralmente in calce, quanti siano stati i concorrenti tagliati dalla società specializzata. Nell’altro concorso, cioè il primo, cioè quello della De Felice e della D’Amico, erano 11, sicuramente, qui non si sa. Comunque, almeno uno non deve essere sopravvissuto all’analisi e alle verifiche della società di revisione dei requisiti. E presto vi diremo il perché minimo uno era stato tagliato.

Il 12 luglio, cioè il giorno prima di quello in cui Tempi Moderni aveva svolto la preselezione per il secondo concorso, era stata effettuata quella del primo concorso, per effetto della quale, come abbiamo appena scritto, 11 concorrenti, tra cui la signora Anna Maria De Felice, erano stati depennati.

Della serie: facciamo un solo blocco, un solo pacco-comitiva. Il 16 luglio la giunta comunale di Sparanise non dà, infatti, solamente un indirizzo per modificare a partita già in svolgimento il primo bando di concorso. Lo stesso indirizzo viene dato anche per il secondo concorso. Ecco perché abbiamo detto che se non c’è l’imbroglio, questi di Tempi Moderni sono degli incapaci che non vanno pagati. In poche parole, sia la prima preselezione che la seconda vengono annullate. Amnistia generale, dunque, e al concorso numero 2 viene ammessa anche la signora Marianna Sarnataro.

Mo’, dottoressa Ranucci, è colpa nostra se quella lì, cioè la De Felice, è sua cognata e questa qui, cioè Marianna Sarnataro, è addirittura sua figlia? E’ colpa nostra? Che dobbiamo fare, mettere la testa sotto la sabbia e non segnalarle queste cose, dato che segnalarle è una parola molto chiara che non significa altro di quello che significa, secondo le definizioni dei vocabolari più attrezzati e più accorsati. Come è andato a finire questo concorso? Ve lo diciamo subito: anche la Sarnataro, figlia di Lucia Ranucci, come la De Felice, cognata di Lucia Ranucci, ha vinto la procedura dopo essere stata salvata dall’amnistia attraverso la quale la giunta comunale ha cambiato le regole del gioco a partita già in corso. Sì, è andata proprio così.

Mo’, dottoressa Ranucci, se la vuole prendere con noi se in due concorsi banditi da un Comune tutto sommato piccolo (7437 residenti, censimento 2017) è successo che, contemporaneamente, sua cognata ha lasciato il posto di categoria B ed è stata assunta con un posto molto più remunerato di categoria C e sua figlia Marianna Sarnataro è stata assunta a sua volta, in questo caso ex novo, con contratto a tempo indeterminato?

Ovviamente, anche questa procedura concorsuale è avvenuta in  maniera tortuosa, anzi in maniera ancora più tortuosa rispetto a quella del primo concorso. Le prime due posizioni della graduatoria se le sono aggiudicate le signore Maria Emilia Sorreca e Orsola Anna Valle (a proposito, qui occorre mettere in piedi una battaglia per le quote azzurre e non per quelle rosa, dato che in questa partita non c’è un nuovo assunto che non sia invece un’assunta).

E la Sarnataro? Idonea, e sulla carta non assunta. Scherzandoci sopra, prima dei non eletti. Una idonea articolata, cioè con il posto già assicurato in tasca. Nel febbraio 2021, la giunta svolgendo la rituale e obbligatoria Ricognizione delle eccedenze di personale del 2021, ha scoperto che il Comune di Sparanise è talmente serio, sobrio, frugale da potersi consentire quello che di questi tempi è un lusso, cioè l’assunzione di una terza unità di istruttore amministrativo categoria C, trattamento economico sempre C1. Manco a dirlo proprio in quell’ufficio, esattamente per quella stessa funzione per la quale erano stati messi a concorso due posti. Una circostanza che rende molto più agevole l’approdo, di per sé non facilissimo, verso una condizione in cui il Comune di Sparanise non bandisce, come sarebbe tutto sommato più ortodosso fare, un nuovo concorso, ma va a scorrere proprio la graduatoria di quello già bandito e di cui abbiamo scritto fino ad ora. Siccome la delibera sulla pianta organica è datata febbraio 2021, questo è un concorso che di fatto è già partito per attribuire tre posti e non due posti, differentemente da quanto è scritto nel bando. Per cui, quando viene redatta la determina del 23/12/2021 nella quale tante pagine sono occupate dai contenuti relativi ai motivi per cui quella ulteriore assunzione è realizzata non per concorso ma per scorrimento della citata graduatoria, tutto è già noto, soprattutto agli occhi della dirigente, la quale aveva presenziato anche alla giunta del febbraio precedente, firmando un parere tecnico positivo sulla rivisitazione dell’organico.

Quindi, prestate la massima attenzione: ogni parte di questo concorso, cioè la prima cernita dei concorrenti, la preselezione, l’inquietante delibera di giunta finalizzata alla modifica del bando, la prova scritta, quella orale, tutte le “tarantelle” di una commissione giudicatrice di cui a questo punto dobbiamo conoscere assolutamente la composizione, rappresentano avvenimenti consumatisi, tutti, ma proprio tutti, dopo il febbraio 2021, dopo che la revisione dei fondamentali economici del Comune aveva sancito la necessità-possibilità di una terza assunzione. In poche parole, quello che formalmente appare come lo scorrimento di una graduatoria, in realtà è un concorso vinto, dato che si sapeva già prima che la terza, nel nostro caso la signora Marianna Sarnataro, sarebbe stata sicuramente, al 100% assunta.

Dipendesse da noi, il Comune di Sparanise lo scioglieremmo domani mattina. Anche se, leggendo gli atti amministrativi, ci percorre ogni tanto il pensiero che in questo Comune non ci voleva una Commissione d’accesso, la quale opera già da qualche settimana, ma l’insediamento di un reparto della Neuro.

 

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determina assunzione Marianna Sarnataro (4)