CAMORRA & COMMERCIANTI. Lazzaro Barbato “Lazzariello” del negozio La Voliera e sua moglie negano di aver subito minacce estorsive. Ma i fatti li smentiscono. Ecco la prova del blitz effettuato da “quelli del clan Piccolo”

14 Aprile 2022 - 12:29

Molto interessante questo stralcio della recente ordinanza eseguita dagli uomoni della Squadra Mobile di Caserta, che pubblichiamo in calce a questo articolo

 

MARCIANISE(g.g.) Lazzaro Barbato detto “Lazzariello” e sua moglie Carminia (nell’atto giudiziario è scritto proprio così e non Carmina) Marcoccio sono proprietari e anche gestori di due negozi che vendono prodotti per l’alimentazione e per il confort degli animali domestici.

Entrambi, al cospetto dei poliziotti della Squadra Mobile che li interrogavano hanno negato decisamente di aver ricevuto richieste estorsive. In realtà, non è così. Noi vogliamo sperare che si tratti di timore, di paura, e non di altro. Le richieste invece ci sono state. Perchè uno dei due negozi di famiglia, cioè la Voliera in via Evangelista a Marcianise, fu visitata due volte da Gaetano Monica con il suo sodale Francesco Piccolo ad attenderlo in auto. Siccome, da quello che abbiamo capito, il trojan era nel telefono di quest’ultimo, non c’è traccia diretta di quello che Monica dice all’interno del negozio alla moglie di Barbato.

Per cui, bisogna fidarsi di quello che racconta a Piccolo una volta rientrato in auto. Racconta di aver detto alla donna di avevrtire il marito di presentarsi dai Piccolo e che sempre suo marito sapeva bene a chi rivolgersi. La donna gli aveva chiesto il nome suo e Gaetano Monica, ovviamente gliene dette uno falso dicendo di chiamarsi “Antonio

Letizia”.

Ma in auto Francesco Piccolo gli chiede quale nome abbia fatto e se abbia fatto quello di Agostino. Quindi, secondo il giudice ciò evidenzia la partecipazione di Agostino Piccolo a questa serie di tentate estorsioni con un elenco che sarebbe stato lo stesso Agostino Piccolo a redigere con i nomi di commercianti ed imprenditori di Marcianise.

Tra le altre cose, Francesco Piccolo dice anche che eventualmente l’appuntamento si poteva fare dal suocero. E siccome l’unico suocero di cui si è parlato anche nelle altre intercettazioni relative ad ulteriori episodi di tentate estorsioni, cioè Antonio Munno, papà della moglie di Piccolo, residente in via Santella, sempre il giudice collega questa battuta sul suocero alla figura e al ruolo di Agostino Piccolo che dunque anche per questi elementi viene a sua volta indagato per questa serie di episodi di stampo camorristico al punto da essere arrestato.

Va detto che se nessuna di queste estorsioni tentata viene realizzata, ciò accade perchè il 26 ottobre, cioè quando Gaetano Monica e Francesco Piccolo avevano già visitato più negozi e più imprenditori, il Piccolo viene arrestato per detenzione di armi.

Comunque, la moglie di Lazzaro Barbato o non avvisa il marito oppure il marito decide di non prendere alcuna inziativa. Fatto sta che i due, Piccolo e Monica, ritornano dopo 3 o 4 giorni e, dopo aver ribadito l’intenzione di non scnedere dall’auto, Piccolo dà le indicazioni al Monica, il quale entra, come era già successo nella prima occasione, armato di pistola. Un’arma che evidentemente Carminia Marcoccio, moglie dell’imprenditore, vede perchè magari Monica gliela fa vedere e, in base a questo, sempre stando al racconto che lo stessoMonica fa in auto successivamente a Piccolo, si sarebbe mostrata terrorizzata.

In conclusione, il giudice non esclude che il racconto, fatto da Gaetano Monica al suo sodale, possa non essere precisissimo e possa essere enfatizzato dalla volontà di accreditarsi nei confronti del suo più esperto tutor criminale, ma comunque, anche se così fosse, questo fatto, sempre secondo il gip del tribunale di Napoli che ha firmato l’ordinanza, nulla inciderebbe sulla formulazione dell’imputazione provvisoria nei confronti di Gaetano Monica e Agostino Piccolo, anche se in verità, almeno formalmente, questa viene contestata anche a Francesco Piccolo, il quale, però, essendo deceduto, è uscito automaticamente, non dall’indagine, visto che il suo ruolo è fondamentale per formulare le accuse agli altri attori di questi casi criminali, ma sicuramente, bensì dal percorso delle sue conseguenze.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA