CASERTA. “Grazie Bruno”. Una vita nell’indifferenza ed oggi spunta il cartello nel giaciglio del clochard morto domenica

16 Novembre 2022 - 17:53

Con la moglie si era ridotto a vivere da anni in strada, vagabondando tra il centro città e via Ferrarecce, dove la coppia si rifugiava nel vano scale esterno di una palazzina abbandonata.

CASERTA La disgraziata vicenda del settantenne clochard Bruno Mattia, morto domenica scorsa (qui il link della notizia

) dopo una vita di abbandono condotta con la moglie, con la quale si era ridotto a vivere da anni in strada vagabondando tra il centro città e via Ferrarecce, dove i due  si rifugiavano nel vano scale esterno di una palazzina abbandonata, ha colpito il senso di pietà di svariate persone. Sono stati tantissimi coloro che, soprattutto sui social, conoscendo almeno di vista la coppia incrociata nel suo girovagare quotidiano assorta in una realtà tutta propria, hanno avuto parole di dolore e di commozione.

L’eco del fatto non si è spento. Nei giorni seguenti si sono appresi i dettagli della sfortunata vita dei due coniugi, che, già compromessa da aspetti di sociopatia, sarebbe precipitata nel degrado assoluto con la morte di un loro figlio ancora bambino. Chissà se un serio interessamento da parte dei servizi di assistenza del tempo, un trentennio fa, avrebbe cambiato le cose.

Anche in questa circostanza si è intervenuti quando l’irreparabile si è compiuto. Colpiscono le parole pronunciate, con accenti autentici di sconsolata impotenza, nell’immediato del decesso dell’uomo, da parte di Antonietta d’Albenzio, responsabile dell’associazione di volontariato ed assistenza l’Angelo degli Ultimi, arrivata subito sul posto per sostenere anche nel concreto la vedova, la signora Lucia: “Sto provando a chiamare tutti, Sindaco e servizi sociali ma oggi è domenica e nessuno risponde...”.

Il giorno dopo queste affermazioni, la d’Albenzio ha ritenuto nondimeno di ringraziare sindaco e la rappresentante dei servizi sociali comunali frattanto reperita per quanto stavano facendo per la sistemazione della donna.

Oggi qualcuno, non sappiamo chi,  ha sistemato, nel posto che costituiva il giaciglio della coppia, il carrello che essa usava, con un fiore, un lumino  ed un cartello che dice “grazie Bruno”. Un segno di misericordia, una  testimonianza di affetto e di umanità, una lezione per una città sempre più distratta e che derubrica a fatto stancamente burocratico anche il dramma di due vite travagliate.