LA FOTO. FRATELLI D’ITALIA. Roba da neuro. Cangiano e Cerreto all’Interporto mettono affianco al presidente della Commissione Trasporti il pluri-inquisito Giuseppe Barletta. La Meloni vicina agli scogli e non lo sa

14 Aprile 2023 - 19:00

Lo scorso undici febbraio il pubblico ministero ha chiesto una condanna a dieci anni di reclusione per questo signore che si vede in foto con gran parte degli Stati Maggiori di FdI della provincia di Caserta, ma soprattutto con un deputato che ricopre una carica istituzionale molto importante. Di qui a poco, se il territorio continuerà ad essere gestito in questa maniera, soprattutto al Sud, Marco Travaglio scriverà tante storie vere e Sigfrido Ranucci programmerà almeno 10 puntate di Report

CASERTA (gianluigi guarino) – Noi gli vogliamo pure bene a Gimmi Cangiano. Mo’ ha fatto anche la dieta e siamo anche contenti. Perché con i duemila chili che aveva raggiunto durante la campagna elettorale, gli consigliammo, seriamente, di persona, di porre rimedio, in modo da allontanare i fattori di rischio che di lui si erano impossessati come Lucifero aveva fatto con Linda Blair ne L’Esorcista. Ma l’amico Gimmi ci fa letteralmente impazzire.

E’ mai possibile che lui e Marco Cerreto organizzano un evento, una due giorni, in cui invitano l’ex carabiniere ausiliario, ovviamente per un solo anno, poi impiegato presso il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale, quindi Cagliari e dintorni, dove ha messo a frutto il suo diploma di perito agrario, successivamente, da vero enfant prodige della politica sarda, da impiegato del consorzio di bonifica, ad addetto dell’Ufficio di Gabinetto, poi eletto per Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati alle Politiche del 2018, partito che ne aveva utilizzato i servigi da funzionario del gruppo costituito in consiglio regionale e, infine, rieletto nel settembre scorso, con tanto di ascesa al rango di Presidente della Nona Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, ovvero il signor Salvatore Deidda, e al suo fianco mettono, come la foto dimostra chiaramente, nientepopodimeno che Giuseppe Barletta, patron della società Interporto Sud Europa, in procedura fallimentare, ma soprattutto imputato per reati molto gravi nel processo con rito abbreviato, in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, e in via di conclusione dopo che il pubblico ministero Sergio Occhionero ha chiesto per lui una condanna a 10 anni di carcere (mentre 6 anni, 9 mesi e 10 giorni per Nicola Berti, direttore operativo dell’Interporto, anche lui in foto), istruito a seguito di un’indagine condotta direttamente dal procuratore della repubblica aggiunto Antonio D’Amato, già magistrato della Dda e reduce da una significativa esperienza di membro togato ed eletto nel CSM in cui, da rappresentante e leader nazionale di Magistratura Indipendente, ha contribuito a riportare serenità e dignità, dopo il terremoto causato dal caso Palamara-UniCost-Cosimo Ferri e compagnia…renziana.

Onestamente, facciamo fatica a ritenere che due deputati della Repubblica italiana, cioè il commissario provinciale di FdI Marco Cerreto e il già citato più volte Gimmi Cangiano, non conoscano la condizione e la posizione di pluri inquisito di Giuseppe Barletta, a suo tempo arrestato e costretto a trascorrere diversi mesi ai domiciliari, e nel cui attico milanese la Guardia di Finanza di Caserta, tra le altre cose, sequestrò ogni bendidio tra quadri e varie opere d’arte.

Comprendiamo che Cerreto e Cangiano (lasciamo perdere la povera matesina Petella, anche lei effigiata nella foto, dato che poco conta in questa vicenda) non leggano CasertaCE. Anzi, non leggano quasi nulla, men che meno CasertaCE.

Però, è mai possibile che con tutte le citazioni e le indicizzazioni contenute in Google, non si rendano conto chi si siano messi vicini e soprattutto non si siano resi conto di quanto abbiano esposto il partito del presidente del consiglio Giorgia Meloni la quale continua a disinteressarsi dei territori, dove ormai il partito va a briglia sciolta, ultimo caso, saltando di pala in frasca, quello di Maddaloni, col la candidatura a sindaco di Antonio Crimaldi, colonnello della Finanza, divenuto generale in pensione, che molto ha avuto a che fare come collaboratore con Giggino Cesaro A Purpett.

Ma quel Salvatore Donzelli che cavolo fa a Roma? La sua zazzera fluente e il suo slang toscano invadono continuamente tutti i talk televisivi. Farebbe bene, invece, se la Meloni l’ha effettivamente indicato come reggente di fatto del partito, a lavorare seriamente, a mettersi davanti al pc e a pretendere da ogni parlamentare informazioni precise sugli eventi organizzati o organizzabili, in modo da verificarne l’opportunità.

E pure ‘sto Deidda. Fa il presidente di una commissione parlamentare. Un componente della stessa, cioè Cangiano, lo invita a Caserta (non a Sondrio, a Caserta) luogo dove ancora oggi si corrono molti rischi e non si mette un attimo sul suo smartphone per cercare la parola Interporto Sud Europa o Interporto Marcianise Maddaloni, per capire se c’è qualcosa di strano attorno a questa struttura.

Avrebbe trovato un tomo intero di notizie appartenenti alla cronaca nera e alla cronaca giudiziaria, tutte indistintamente indicanti quel signore in piedi alla sua sinistra (il già citato Barletta) come il capo di una “consorteria criminale”, che tale è stata considerata dal procuratore della repubblica aggiunto di Santa Maria Capua Vetere, che non è né un manettaro, né una toga rossa, la cui indagine ha ottenuto dal gip Orazio Rossi un provvedimento molto duro, che avrebbe sicuramente resistito alle nuove norme della legge Cartabia, anche se questa fosse stata già in vigore al momento in cui un giudice per l’udienza preliminare, quindi già un giudice del tribunale, ha firmato un decreto di rinvio a giudizio per Barletta e altri suoi sodali.

Poi, se al signor Donzelli o alla presidente Meloni interessa sapere qualcosa sull’Interporto di Marcianise e Maddaloni, spediremo un estratto dei nostri articoli, ma soprattutto una copia integrale dell’ordinanza relativa agli arresti di Giuseppe Barletta, cioè di quel signore con i capelli bianchi che amabilmente conversa con tre deputati di Fratelli d’Italia, tra cui un presidente di Commissione, e dei suoi accoliti

Se Giorgia Meloni non pone rimedio a questo casino, di qui a poco sorgeranno per lei problemi molto più seri di quelli che le possono causare uno o più articoli di CasertaCE, giornale online di grande spessore, ma pur sempre appartenente al novero dei quotidiani locali.

Perché, parliamoci chiaro, se un Marco Travaglio, che fa il suo lavoro di giornalista di sinistra o grillino, acchiappa questa fotografia, mica la pubblica su un quotidiano provinciale? Andrà, invece, su Il Fatto Quotidiano e sarà ripresa dai giornali e dalle tv nazionali.

In questo modo, l’ottimo Sigfrido Ranucci di Report, che lavora e sa lavorare bene, sguinzaglierà un paio di suoi giornalisti, e su questa situazione, che i deputati Cangiano e Cerreto avallano nel territorio, ci farà una decina di puntate.

I voti, caro presidente del consiglio, si perdono così.