PROCESSO NORMANDIA. A sorpresa, annullate dalla Cassazione le condanne per Oreste De Luca, imprenditore di Antonio Iovine, e per Mario Schiavone

7 Luglio 2018 - 10:09

SAN CIPRIANO D’AVERSA -(t.p.) Il processo Normandia è uno dei più spacchettati della storia del clan dei casalesi. Ieri ad esempio, sono arrivati in decisione in corte di Cassazione i diversi capi d’accusa riguardanti 8 esponenti degli storici gruppi criminali di Casal di Principe e San Cipriano.

Cominciamo con le decisioni di cui già disponiamo: annullamento con rinvio alla corte d’appello Oreste De Luca, imprenditore di San Cipriano d’Aversa e uno dei luogotenenti del boss Antonio Iovine o’ninn. De Luca era stato condannato in primo grado a 10 anni di carcere, pena ridotta poi in appello a 7 anni e mezzo per associazione a delinquere di stampo camorristico e tre turbative d’asta.


Siccome i capi d’imputazione sono diversi è probabile anche che per qualcuno di esso la sentenza di Appello dia stata annullata definitivamente. Ciò non toglie che Oreste De Luca dovrà tornare davanti ai giudici di secondo grado, al cospetto di una sezione diversa da quella che lo ha condannato tempo fa, per sostenere di nuovo il processo tenendo conto delle motivazioni per le quali la Cassazione ha annullato la sentenza di colpevolezza. 

Stesso discorso per Mario Schiavone, cognato di Francesco Schiavone Sandokan. Anche lui condannato in Appello. Insomma, i giudici della legittimità hanno accolto sostanzialmente le richieste degli avvocati difensori Alfonso Baldascino e Domenico Della Gatta.

Non sarebbero state ancora rese note le decisioni gli altri imputati, Vincenzo Della Volpe, i pentiti Antonio Iovine e Giuseppe Misso, Michele D’aniello, Armando Riccio, Nicola Schiavone, figlio del già Francesco Schiavone Sandokan.