CASERTA. Trova i Bot di Mussolini in un mobile antico e ora intascherà una somma di valore 3 MILA volte superiore

21 Luglio 2023 - 11:30

Stiamo lavorando per ricostruire il percorso che questo pezzo di antiquariato ha fatto dagli anni Trenta in poi, fino al ritrovamento avvenuto negli ultimi mesi e che ha portato ad una rivalutazione del valore da parte di un tribunale

CASERTA (g.g.) – Non erano tempi molto favorevoli per i piccoli risparmiatori che investivano in titoli del debito pubblico.

Il regime fascista già negli anni Venti aveva tentato una strategia precisa di controllo del livello di cambio della Lira. La stretta creditizia, ovvero la minore emissione di moneta, fece impennare i tassi d’interesse. E molto presto, già alla fine degli anni ’20 dovette congelare l’emissione dei titoli di Stato, per consolidare il debito.

Questa situazione durò per per dieci anni e chi aveva in mano questi Bot, questi titoli postali, li teneva conservati, aspettando tempi migliori, visto che quella era una dittatura e se si decideva di non procedere al rimborso della somma versata e degli interessi (si era arrivati al 5%), o ti mangiavi quella minestra o davvero ti lanciavano dalla finestra.

Quindi, non sappiamo se questa ignota casertana o questo ignoto casertano aveva completamente dimenticato i titoli di Stato sottoscritti negli anni Trenta, messi all’interno di un vecchio mobile che poi è stato venduto, senza che gli antiquari si accorgessero del suo contenuto

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E a quasi 100 anni di distanza, il mobile casertano è finito a Padova, per la precisione a Battaglia Terme. E alla stregua di un ritrovamento archeologico, il suo proprietario ha trovato quei foglietti.

Non è chiaro di quale tipo di titolo di Stato si sia trattato, mentre sappiamo che la società Giustitalia ha affiancato la persona che li ha trovati, rivolgendosi ad un giudice il quale ha raccolto la consulenza del Ctu che ha preso quei titoli di Stato dal valore di 15 mila lire e li ha rivalutati in base all’inflazione e i diversi corsi dei tassi di interesse negli anni, arrivandoli a stabilirne la cifra corrente del loro valore: 21 mila euro. Precisamente 14 mila euro quale valore comparato delle 15 mila lire degli anni ’30 rispetto ad una cifra della moneta europea del 2023 e tutto il resto in interessi. Non sappiamo quale fosse il valore di una casa e di un’auto al tempo, ma qualcosa si poteva fare negli anni in cui si sognava di guadagnare mille lire al mese.

Una somma, questi 21 mila euro, alla quale l’attuale proprietario potrà accedere con l’onere dello Stato ad erogarla in pieno.

Resta, però, la curiosità. A chi apparteneva, negli anni Trenta, quel mobile. Chi è la casertana o il casertano che ha acquistato quei titoli al tempo del Littorio? Sarà difficile stabilirlo perché quel mobile – evidentemente molto bello e appartenente a una famiglia facoltosa di Caserta e provincia – è passato di mano in mano.

Noi proveremo a fare qualche telefonata, ma non possiamo garantirvi, per ciò che abbiamo spiegato, il risultato.