TRUFFA MILIONARIA DEI BONUS EDILIZI. In 18 tra imprenditori indagati e società coinvolte. Tutto nelle mani di un noto commercialista di CASERTA

1 Agosto 2023 - 09:35

CASERTA – Siamo in periodo di dichiarazioni dei redditi e, probabilmente, anche per questo è scattato in via d’urgenza il sequestro da 16 milioni di euro che, secondo le immagini portate avanti dai finanzieri del Gruppo di Caserta, sarebbe provengo di una truffa relativa ad interventi di recupero di 16 immobili attraverso i cosiddetti Ecobonus, Super Bonus 110% e Bonus Facciate.

A mettere la pulce nell’orecchio dei finanzieri e dei controllori dell’Agenzia delle Entrate è stata la cessione del credito inviata da un noto commercialista di Caserta relativa a 16 immobili ma per un totale di 152 operazioni diverse.

Le indagini della Guardia di Finanza del Gruppo di Caserta hanno fatto emergere come alcuni degli immobili non erano presenti al catasto, quindi erano immobili inesistenti. Ma non solo. Alcuni degli edifici sui quali sarebbero stati eseguiti dei lavori invece, secondo quanto dichiarato i finanzieri dai proprietari, non avrebbero ricevuto nessun tipo di attività di ammodernamento o ristrutturazione. In pratica, i padroni di casa non ne sapevano niente, queste comunicazioni di interventi di recupero sarebbero avvenute solo su carta.

Oltre al professionista di Caserta città, sono coinvolte 18 persone fisiche, tra imprenditori del settore edile indagati e società a questi legate.

Particolare, poi, era il modo con cui veniva eseguita la cessione di credito: avveniva attraverso un trasferimento dalla persona alla società. Ovvero, io signor Rossi cedo il credito d’imposta e, quindi, uno sconto consistente sulle tasse da pagare, alla Signor Rossi Edilizia srl.

Per quanto riguarda l’ubicazione di questi 16 immobili, come detto, alcuni inesistenti, altri mai toccati da queste presunte ristrutturazioni, vengono segnalati tra Caserta, Napoli, Salerno e alcuni anche fuori regione.

Ma perché 152 cessioni di credito per soli 16 immobili? Questo sarebbe dovuto al fatto che da ogni lavoro si provava a recuperare ogni tipo di bonus per ogni tipo di attività. E allora, da una sola ristrutturazione, il commercialista del capoluogo sarebbe stato capace di far uscire fuori 9/10 cessioni del credito.

IL COMUNICATO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE A FIRMA DEL IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA F.F. CARMINE RENZULLI

In data 27 luglio 2023, questa Procura aveva disposto l’esecuzione, in via di urgenza, del sequestro preventivo, poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, della somma di denaro pari a circa 16 milioni di Euro; somma che, in base agli elementi di prova sinora acquisiti e fatta salva la successiva verifica in contradditorio con la difesa degli indagati, risulterebbe essere il provento di condotte fraudolente ai danni dello Stato, le ennesime registrate su questo territorio, nel settore dei crediti di imposta, che dovrebbero maturare per effetto di interventi di efficienza energetica, antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, utilizzando la normativa del c.d. “SuperBonus” negli edifici.

Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dalla Gruppo della Guardia di Finanza di Caserta, sotto la direzione ed il coordinamento dei magistrati di questa Procura (II Sezione di indagini, specializzata nella materia della c.d. criminalità economica), che hanno incrociato i dati e le informazioni con quelli derivanti da una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Caserta – un professionista casertano avrebbe effettuato, in maniera del tutto fittizia, 152 comunicazioni di cessione di crediti di imposta relativi a ben sedici interventi di recupero del patrimonio edilizio, risultati mai avvenuti e riferibili ad immobili, segnalati come ubicati in diverse parti del territorio nazionale, ma, in realtà, risultanti mai censiti al catasto ovvero nella titolarità di soggetti del tutto ignari della procedura attivata.

I crediti, così maturati in maniera fraudolenta, sono stati ulteriormente ceduti, talora, a società riconducibili agli stessi beneficiari dei medesimi crediti fittizi, che avrebbero potuti utilizzarli come “moneta fiscale” per il pagamento di debiti tributari o cederli, a loro volta, ad altri soggetti per le medesime finalità. L’adozione in via d’urgenza della misura cautelare si è resa necessaria proprio per evitare tale eventualità, in tal modo scongiurando il pericolo della circolazione dei crediti presenti nei cassetti fiscali di tutti i soggetti interessati.

Si precisa che i destinatari dei provvedimenti (dei quali non vengono fornite le generalità) sono da ritenersi presunti innocenti fino a sentenza definitiva e, in ogni caso, il contraddittorio con le parti e le difese, che avverrà innanzi al Giudice terzo, potrà determinare anche la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.