Nessuna giustizia riparativa, il processo ai fratelli Ligato verso la requisitoria
30 Ottobre 2023 - 18:39
Felicia, Pietro e Raffaele Antonio, insieme a Fabio Papa accusati di estorsioni e lesioni aggravate dalla finalità di agevolare il clan.
PIGNATARO MAGGIORE. Il giudice ha respinto l’istanza degli avvocati difensori che chiedevano di poter risarcire il danno alla parte offesa, in cambio dell’estinzione del reato. Per il magistrato si va avanti, non ci sono possibilità per una giustizia riparativa.
E così, restano imputati e accusati dei reati di estorsione, tentata estorsione, lesioni personali aggravati dalla finalità di agevolare il clan Ligato-Lubrano, i fratelli Ligato, ovvero Raffaele Antonio, Felicia e Pietro Ligato ed il loro sodale Fabio Papa.
Il processo va avanti, dunque e si tornerà in aula nel prossimo mese di novembre per la requisitoria del sostituto procuratore della Dda di Napoli. Simona Belluccio.
L’indagine delle forze dell’ordine ha portato alla luce numerose condotte estorsive compiute, sin dal 2007, nei confronti di imprenditori operanti nel settore delle onoranze funebri in Pignataro Maggiore, i quali, subendo azioni intimidatorie, corrispondevano la somma di euro 3000 mensili, ma non solo. Le forze dell’ordine hanno anche accertato il compimento di un’ulteriore estorsione ai danni di un imprenditore di Pastorano, al quale si imponeva la consegna di un lotto del cimitero di Pignataro Maggiore oppure la somma di 18000 euro.