ASI vero fenomeno da baraccone. Ah, ok, abbiamo capito perché ZanniniRizzieri non ha partecipato all’assemblea della “presidente eterna”. Ha fatto un serio incidente e ora è ricoverato

1 Novembre 2023 - 13:03

Forse perché la nostra testa è inguaribilmente votata a pensare in bene, ma a un certo punto avevamo avuto l’idea che lo Zannini, nel rispetto delle posizioni del governatore De Luca, avesse fatto restare a casa la sua controfigura

MONDRAGONE – Ah, mo si. Avevamo pensato ad un atto di resipiscenza del consigliere regionale Giovanni Zannini che, quantomeno, avesse ritenuto che questo altro atto di creatività amministrativa targato Stefano Graziano e Raffaela Pignetti non meritasse di essere approvato, anche per rispetto nei confronti del governatore De Luca che sulla presidente dell’Asi, questa autentica Kim Jong in gonnella, ha assunto una posizione critica e in certi momenti molto dura.

E invece no. D’altronde, il grado di compromissione politica rispetto alla presidente eterna, a Stefano Graziano e all’imprenditore Ferdinando Canciello è irreversibile. Scopriamo, infatti, che Alessandro Rizzieri non è stato presente

alla seduta del consiglio generale o assemblea che dir si voglia per motivi di forza maggiore.

Precisamente per un incidente stradale piuttosto serio in cui è rimasto coinvolto e che ha provocato importanti lesioni, precisamente un trauma cranico commotivo, curato da qualche giorno in uno dei reparti della clinica Pineta Grande di Castel Volturno.

Dunque, tutto nella norma. Il foedus sceleris tra Zannini e Graziano è vivo e vegeto e oggi, a dirla tutta, quel mostro a due teste che De Luca ha generato dando a entrambi la possibilità di usufruire a piacimento del suo potere, è in grado anche di metterlo sotto, perché il governatore non può fare a meno dei voti di Zannini ed è pronto, così come ha fatto nelle scorse settimane, anche a sfilare con camorristi di “chiara fama” sotto alle forche mondragonesi dove viene chiamato periodicamente per inaugurazioni varie ma soprattutto per attestare la forza e l’esistenza di un mandato fiduciario e granitico di quello che è diventato un suo vicerè e, da qualche tempo, anche qualcosa in più.