Mamma morta nascosta nel baule dalla figlia. Arriva la denuncia: “Chiesto aiuto a sindaco, vigili urbani e servizi sociali, tragedia poteva essere evitata”
12 Dicembre 2023 - 13:17
MONDRAGONE – Non sarà per noi difficile eventualmente identificare e rintracciare il patronato di Mondragone che ha seguito la vicende di Concetta Infante e di sua figlia Maddalena. È importante stabilire questa premessa in modo da rassicurare i nostri lettori sull’autenticità di questa notizia e della ricostruzione che, con narrazione scritta, precisa e densa e credibilmente densa di particolare, è stata diffusa a diversi giornali nella mattinata odierna da due operatrici di questo patronato.
Abbiamo deciso di pubblicarla dopo averla esaminata a lungo e dopo averla analizzata con la nostra esperienza, per assumerci la responsabilità sulla sua assoluta verosimiglianza.
Naturalmente, rimaniamo a disposizione della figlia di Concetta Infante, Maddalena e la sorella, se dovessero ritenere di intervenire, precisare o contestare. Avranno tutto lo spazio che desidereranno per farlo. Parimenti, rimaniamo a disposizione del sindaco Francesco Lavanga, del comandante dei vigli David Bonuglia e del coordinatore dei servizi sociali in caso vogliano intervenire, precisare o contestare.
Ricordiamo che Concetta Infante è la donna deceduta 77enne trovata in un baule nella casa di Mondragone in cui abitava con la figlia Maddalena, la quale è indagata per occultamento di cadavere. Anche perché, con sua madre morta, Maddalena, forte di una delega firmata precedentemente dalla sua congiunta, riteniamo, si è recata all’ufficio postale per riscuotere la pensione
Ci sarebbe stato un precedente di qualche mese fa che avrebbe fatto alzare le antenne alle due titolari di un patronato (che sono rimaste anonime) che avrebbe seguito le vicende pensionistiche di Concetta Infante.
Secondo quanto testimoniati dalle due professioniste, c’erano stati eventi strani rispetto alla convivenza tra madre e figlia.
La donna, infatti, era costretta in casa, bloccata al quinto piano dell’abitazione. Esisterebbero anche video in cui Infante si lamentava e sbatteva i pugni contro la porta per uscire.
La figlia, invece, spiegavano che la mamma era allettata e per le due donne del patronato sembrava strano che una donna immobilizzata fosse da sola a casa, mentre la figlia convivente compiva servizi in giro per Mondragone.
Le due professioniste, infatti, hanno contattato i Servizi Sociali e i vigili urbani di Mondragone. E siamo nel mese di maggio.
Solo dopo la richiesta di supporto fatta al sindaco Francesco Lavanga, gli addetti si portano verso l’abitazione, confermando che avrebbero tenuti sotto controllo la situazione.
Forse, visto il finale di questa tragica vicenda, non ci sarebbe stata la giusta attenzione rispetto a quella che evidentemente era una situazione al limite della vivibilità, probabilmente anche oltre.
LA DENUNCIA ANONIMA DELLE DUE PROFESSIONISTE