TANGENTI, APPALTI TRUCCATI E VOTO DI SCAMBIO CON LA CAMORRA. Blitz della Guardia di Finanza in comune, ma “l’intercettato d’oro” Pirozzi continua a indossare la fascia da quasi 90 mesi

13 Dicembre 2023 - 12:17

ECCO TUTTI GLI UFFICI VISITATI IERI DALLE FIAMME GIALLE E TUTTI I DOCUMENTI ACQUISITI. C’è anche un chiosco e…

SANTA MARIA A VICO (g.g.) – Una visita a tutto tondo quella realizzata ieri, martedì, dai finanzieri della Compagnia di Marcianise negli uffici del comune di Santa Maria a Vico, all’indomani delle rivelazioni di CasertaCE che ha pubblicato – e pubblicherà ancora – i contenuti, a dir poco espliciti, di intercettazioni telefoniche e ambientali che coinvolgono il sindaco ancora in carica, Andrea Pirozzi, ed esponenti rilevanti della sua maggioranza, tra i quali il dimissionario Marcantonio Ferrara, l’ex assessore Giuseppe Peppe Nuzzo e il già dirigente dell’Ufficio Tecnico Valentino Ferrara che da qualche tempo ha lasciato il suo posto per trasferirsi in quel di Torre Annunziata, dove svolge la funzione apicale e dove le imprese collegate o collegabili all’imprednitore di Casal di Principe, trapiantato a Caserta, Ubaldo Caprio, hanno iniziato ad ottenere affidamenti e aggiudicarsi importanti e lucrose gare d’appalto.

Le intercettazioni in questione riguardano anche esponenti della malavita locale, spesso in conversazione con il sindaco Andrea Pirozzi e con gli altri politici di cui sopra. Frequenti, infatti, sono gli interventi di Domenico Nuzzo, molto meglio noto con il nome di Mimmariello, e di uno dei suoi scudieri, quel Gennaro Iannone, in carcere da diverso tempo in quanto coinvolto in un’inchiesta sullo spaccio di droga gestito dal clan camorristico locale.

Le intercettazioni danno l’idea di un meccanismo relazionale finalizzato al voto di scambio di cui si ha chiara percezione relativamente alle elezioni amministrative del 2021, ma anche di un sistema di gare d’appalto truccate, con imprenditori che ritengono di aver cacciato quattrini a scopo corruttivo e di non essere stati premiato a discapito di altri imprenditori (sempre i Caprio), come risulta dalla lunga conversazione che il sindaco Andrea Pirozzi sviluppa con i due imprenditori-fratelli di Casal di Principe, Emilio e Pasquale Corvino, nel suo ufficio al Ciapi di Caserta, nel quale lavora come dipendente della Regione Campania, transitato in questi ranghi al tempo della riforma degli uffici delle amministrazioni provinciali, in questo caso a Caserta, dove per anni ha svolto il ruolo di funzionario addetto alle licenze di caccia e pesca.

Rilevantissimo è anche il colloquio a cinque, intercettato dai finanzieri, al bar Osuarg di Maddaloni tra l’onnipresente sindaco Pirozzi, Marcantonio Ferrara, Antonio Di Matteo della famiglia dei Sett’ e fratello di un notissimo pregiudicato condannato a trent’anni di reclusione, ma anche l’altro imprenditore Giuseppe Pascarella, per altro arrestato nell’unica tranche dell’inchiesta sul caso-SMAV, e il suo avvocato Mauro Di Monaco.

Un incontro in cui si parla di due argomenti: il primo che riguarda la gestione del campo sportivo da anni nelle mani di un pluri inadempiente nei pagamenti, Di Matteo che, in accordo con il sindaco, dovrà continuare a gestire l’impianto, con l’unica raccomandazione di saldare il dovuto; e poi l’allargamento del cimitero comunale, con altri 120 loculi, che in quell’incontro sembra essere già aggiudicato per promessa esplicita del Pirozzi al Pascarella, con buona pace dei procedimenti di aggiudicazione previsti dalla legge.

Attenzione, abbiamo citato solo alcune delle vicende scabrose di cui ci siamo occupati in questi mesi. Ma ancora c’è tanto da leggere e da scrivere.

Eppure è stato sufficiente per una procura, non sappiamo se quella territoriale di Santa Maria Capua Vetere, oppure a quella a cui si devono le intercettazioni, ovvero la distrettuale, operante come DDA di Napoli, per eseguire una larga attività di acquisizione di documenti.

Nell’Ufficio Elettorale del comune sono stati acquisiti tutti i dati politici, voti di lista e preferenze delle ultime due elezioni, i primi risalenti al 2016 e quelle di cui si parla nelle intercettazioni, ovvero del 2021. Successivamente c’è stato un passaggio nell’ufficio Anagrafe per i controlli su alcuni documenti di identità.

Il clou dell’incursione delle Fiamme gialle di Marcianise è stato rappresentato dall’acquisizione di dati su un non meglio precisato chiosco situato nella frazione di San Marco Trotti all’interno dell’Ufficio Tecnico.

Per quanto riguarda gli esiti delle gare citate nelle intercettazioni, non sappiamo se i documenti siano già stati acquisiti dagli inquirenti, oppure se sono stati portati via nel blitz di ieri.

Noi continueremo a seguire la vicenda e soprattutto studieremo il voluminosissimo incartamento documentale che i pubblici ministeri della DDA hanno depositato negli atti processuali del primo filone e che ci ha incuriosito non poco, proprio in considerazione dello sbilanciamento, della discrasia su quanto è andata avanti la parte che ha portato all’arresto, ad esempio, dell’ex consigliere comunale ed ex vicepresidente della Provincia, Pasquale Crisci, e tra gli altri del già citato imprenditore Giuseppe Pascarella, e di quest’altro potenziale filone che, francamente, con ‘sto po’ po’ di intercettazioni darebbe la possibilità di avere elementi per fare dare piazza pulita in un posto che, a nostro avviso, avrebbe bisogno di essere commissariato almeno per dieci anni per tutto il lordume morale e materiale che, sempre a nostro avviso, ossia ad avviso di chi non svolge la funzione di magistrato, tracima con struttura alluvionale dalla documentazione di cui siamo venuti in possesso.