MONDRAGONE. Il comandante dei vigili urbani Bonuglia “fatto fuori” all’improvviso dall’amministrazione comunale che lo ha sempre difeso nei tanti equivoci che lo hanno coinvolto
1 Febbraio 2024 - 13:12
MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Cambio di guardia al comando della Polizia Municipale di Mondragone con l’arrivo dell’avvocato Carmine Caputo, 51 anni, al posto di David Bonuglia.
Al momento rimane poco chiara la motivazione che ha portato ad una decisione così importante, forse legata alle varie vicende giudiziarie che negli ultimi tempi hanno coinvolto l’ex comandante, il quale ha contestualmente perso la carica di responsabile dell’ufficio Tributi.
Rispolverando i trascorsi giudiziari di Bonuglia, nel novembre scorso il collegio B della seconda sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo ha condannato in primo grado ad un anno di reclusione per omissione di atti di ufficio.
Secondo l’accusa, Bonuglia non avrebbe provveduto all’arresto per furto aggravato di due donne colte nell’atto di rubare un portafoglio dalla borsa di un’anziana, durante lo svolgimento del mercato domenicale, accompagnate poi dai carabinieri presso il comando di Polizia Municipale, ove dopo essere state perquisite, vennero rilasciate. Nel frattempo Bonuglia ometteva di trasmettere alla Procura della Repubblica l’intera informativa di polizia giudiziaria per la denuncia di reato e per la convalida della perquisizione, ma non solo, alle malviventi venne restituito il denaro trovato in loro possesso, oggetto del furto.
Non si tratta dell’unica condanna che ha colpito l’uomo arrivato dalla provincia di Roma, esattamente da Subiaco, un altro luogo di ulteriori vicissitudini, voluto fortemente al Comando della Polizia municipale dalla politica locale, ma in corso vi sarebbero ulteriori indagini dalle autorità giudiziarie a carico dell’ex comandante per altre vicende, alcune seguite da CasertaCe nei vari reportage pubblicati nel corso di questi anni.
Come non ricordare la bufera che si scatenò sul comando vigili dopo la scoperta della realizzazione di un appartamento, creato da Bonuglia all’interno di alcuni locali della caserma, completo di “una camera da letto, una cucina ed una sala relax”, e che relax potremmo dire, senza che vi fosse alcuna autorizzazione da parte di una amministrazione comunale che probabilmente non era all’oscuro di quanto accadeva all’interno dello stabile. Una vicenda controversa che rimane ancora piena di dubbi
Riportiamo alla ribalta della cronaca locale anche il famoso reportage conclusosi il 15 novembre del 2021, quando dopo una serie di appostamenti serali, a seguito di segnalazioni di cittadini imbufaliti per una situazione che si sarebbe verificata più volte, Bonuglia e due agenti, uno dei quali in divisa, parliamo dunque di funzionari pubblici e non di privati cittadini, furono ripresi dalla sottoscritta durante una cena in una nota pizzeria, con tanto di auto di servizio parcheggiata all’esterno del locale.
Una versione riveduta e corretta (alcoolicamente) degli spot del Mulino Bianco, con Bonuglia e i due agenti della municipale al posto della classica famiglia delle pubblicità della colazione.
Una scena che alcuni criticarono molto, in quanto i tre vigili urbani sviluppavano una struttura rilassata e in apparenza non concentrata sull’esercizio della funzione di tutori dell’ordine pubblico a loro destinata.
Un periodo piuttosto tormentato, quello del comandante Bonuglia. Mesi ed anni rispetto ai quali la magistratura inquirente sta svolgendo anche ulteriori accertamenti, allo scopo di verificare se i comportamenti, le procedure utilizzate abbiano integrato o meno ipotesi di superamento delle norme del codice penale.
Proprio per questi motivi, proprio per le modalità attraverso cui Bonuglia ha svolto la sua funzione di comandante, occorrerebbe un supplemento di spiegazioni sui motivi che hanno indotto l’amministrazione comunale che per anni lo ha difeso e tutelato a spada tratta, a decidere di non utilizzare più i suoi servigi, così come emerge dalla lettura del decreto n. 9 del 31 gennaio 2024.