LE ESTORSIONI DEI CASALESI. Sottufficiale dei carabinieri ricostruisce i ruoli delle nuove leve del clan

1 Febbraio 2024 - 19:34

Prosegue la fase dibattimentale del processo con rito ordinario

CASAL DI PRINCIPE. Procede la fase dibattimentale del processo che si celebra presso la Prima sezione, collegio B, del tribunale Aversa-Napoli Nord, presieduta dal giudice Pacchiarini e che vede imputati Angelo Zaccariello, Gabriele Salvatore, Ernesto Corvino, Giovanni Corvino, Giuseppe Spada, Biagio Francescone e Vincenzo Simonelli.

I sette, accusati della riorganizzazione del clan dei Casalesi, fazioni Schiavone e Bidognetti, hanno optato per il rito ordinario, rispetto ai 30 imputati che lo scorso dicembre sono stati condannati nel processo abbreviato svoltosi presso il tribunale di Napoli (CLIKKA E LEGGI).

A rispondere alle domande del pm della Direzione distrettuale antimafia Maurizio Giordano è stato oggi il sottufficiale dell’Arma dei carabinieri della compagnia di Aversa, che coordinò le indagini sulle nuove leve del clan. Il maresciallo ha ricostruito il ruolo dei sette soggetti imputati; ruoli al quale i militari dell’Arma sono risaliti attraverso le intercettazioni ambientali e l’analisi dei video delle telecamere di sicurezza. Se Simonelli era una sorta di collettore della banda (ovvero colui che consegnava materialmente i soldi derivanti dalle estorsioni nelle mani della figlia di Cicciotto ‘e mezzanotte), Corvino si occupò del pizzo alla ditta di onoranze funebri. Spada, invece, stando a quanto riferito dal maresciallo, non sarebbe presente all’incontro estorsivo ai danni dell’imprenditore Vinciguerra (non apparirebbe, in pratica, nelle immagini registrate dalle telecamere).

Tra una settimana ci sarà il controesame del sottufficiale da parte degli avvocati della difesa. Nel collegio difensivo Tammaro Diana, Alfonso Quarto, Umberto Costanzo.