MARCIANISE. Tra un mese processo e sentenza per il nipote dei boss Domenico e Salvatore Belforte
6 Aprile 2024 - 13:17
Non c’è l’aggravante camorristica, in quanto il rito abbreviato si svolgerà a Santa Maria Capua Vetere e non a Napoli, come capita quando di mezzo c’è la DDA
MARCIANISE – Ora è ufficiale: si svolgerà a maggio il processo in rito abbreviato a carico di Ivano Belforte, 21enne figlio di Benito Belforte, e dunque nipote diretto dei boss Domenico e Salvatore Belforte.
Il giovanissimo, assistito dall’ottimo avvocato Nicola Musone che ritiene di avere delle carte “buone”, al punto da non temere la propagazione della notizia che, anzi, facilita, è accusato del reato di estorsione, presuntamente compiuta assieme al 23enne di Macerata Campania, Mattia Larino.
Per entrambi era stato disposto il giudizio immediato. Belforte avrebbe minacciato una persona di San Prisco affinché restituisse soldi che lo stesso gli aveva prestato recandosi in diverse occasioni presso l’abitazione dello stesso, in San Prisco, e in una circostanza in particolare lo avrebbe minacciato con una pistola.
L’inchiesta, condotta dalle fiamme di Marcianise, lo scorso dicembre fece scattare per entrambi gli arresti domiciliari
A Larino viene contestata l’estorsione in concorso perché avrebbe accompagnato il nipote del boss. Quest’ultimo la scorsa settimana è stato raggiunto da un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di aver partecipato al pestaggio di un 18enne di Macerata Campania in piazza nella frazione Caturano.
Belforte e Larino, difesi dagli avvocati Nicola Musone, Antonio Simoncelli e Luca Viggiano, dovranno presentarsi dinanzi al gup Daniela Vecchiarelli del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l’udienza fissata nella seconda metà di maggio. Entrambi gli imputati hanno fatto richiesta di rito alternativo dopo che il gip aveva disposto nei loro confronti il giudizio immediato.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a fronte di diversi prestiti alla vittima, un 23enne di San Prisco, Belforte jr avrebbe iniziato a minacciarla per recuperare i crediti. “Ti sparo … vengo fino a casa tua e ti spacco la testa … Ti aspetto sotto casa tua e vedi cosa succede questa notte se non mi ridai i soldi”. Pressioni denunciate alla guardia di finanza che arrestò i due poco prima di Natale. Larino avrebbe accompagnato Belforte all’appuntamento con la vittima ma ad attenderli c’erano i finanzieri.