CASERTA. NEL CAPOLUOGO ABBIAMO UN CODICE DELLA STRADA ALTERNATIVO?

14 Luglio 2024 - 16:15

CASERTA (p.m.)Lo sappiamo bene che la classe politica al governo della città (si fa per dire!) ha ben altro per la testa che pensare alle condizioni delle strade ed alle altre questioni cittadine che davvero urgono. Come, ad esempio, quella di sapere che fine faranno i ragazzi delle due scuole primarie di via Roma e viale della Resistenza, i cui plessi dovranno essere abbattuti e ricostruiti. Per quanto incredibilmente, non sono state ancora individuate le sedi provvisorie dove faranno scuola ed avvertite le famiglie che dovranno pur organizzarsi. Ma non c’è da stupirsene se, come documentammo  a suo tempo, mentre il comune annunciava il progetto del rifacimento totale della scuola media Ruggiero, la direttrice era all’oscuro di tutto. Non solo non ne avevano chiesto un parere preventivo anche per orientare gli atti progettuali, ma manco l’avevano avvertita. Forse per il timore che la dirigente potesse propendere per interventi di solo e bastante adeguamento, anziché rifare tutto secondo la logica dello spendi e spandi che si coglie dietro a molti dei progetti del PNRR?

Sindaco, giunta, assessori, tutti presi dalla scoppola giudiziaria, per quanto facciano finta di niente pensando forse, dalle scarcerazioni intervenute in sede di riesame giudiziario, che il peggio sia passato, cercano di tirare avanti per mantenere poltrone ed appalti che forsennatamente hanno incettato. Figurarsi se possano pensare al degrado della città, per quanto plateale.

Tuttavia, se questo è il quadro, ci poniamo una domanda. Ma, a fronte  delle spudorate inerzie comunali, non esiste un dovere di intervento surrogatorio delle altre  autorità del sistema ordinamentale pubblico, che non a caso è complesso ed articolato? Tuttavia non la vogliamo fare troppo difficile e men che mai essere astratti.

Ed ecco, quindi, che oggi torniamo sull’annoso problema delle buche stradali diffuse ovunque, al centro come in periferia. Le piccole, insidiose. Le grandi, pericolosissime.

Già, giorni fa, il nostro Andy Pesce ha realizzato per il nostro giornale un godibile ed intelligente video sul tema (guardalo qui).

Il nostro Andy dal suo video su una buca di via Ruggiero

Oggi pubblichiamo  una serie di foto  recenti pervenuteci dai lettori o tratte dal seguito sito Facebook di Maurizio Raimondi che più assiduamente vi si dedica.

Prima di passare la parola alle immagini, proseguiamo nella domanda.

Ma nessun organo di polizia, davanti a questo scempio che documentiamo, può contestare all’ente comunale, quale refrattario soggetto proprietario della strada, la  violazione  dell’articolo 673 del codice penale e dell’articolo 175 del regolamento di attuazione del codice della strada? O bisogna rassegnarsi a queste pericolose, pericolosissime inerzie? O qui il codice della strada italiano non vige e si inclina al quieto vivere? E vogliamo parlare dell’altro, come la macchina dei servizi municipali che, ferma in piazza Ruggiero, è priva di assicurazione?

Ed ovviamente – da uomini di mondo – non pretendiamo che lo faccia la polizia municipale, la quale è ben difficile che possa multare il suo stesso comune.

Riportiamo qui le due norme richiamate perché ci paiono di una chiarezza adamantina.

ART. 673 C.P. – Omesso collocamento o rimozione di segnali o ripari

1. Chiunque omette di collocare i segnali o i ripari prescritti dalla legge o dall’Autorità per impedire pericoli alle persone in un luogo di pubblico transito, ovvero rimuove i segnali o i ripari suddetti, o spegne i fanali collocati come segnali, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 516.

2. Alla stessa pena soggiace chi rimuove apparecchi o segnali diversi da quelli indicati nella disposizione precedente e destinati a un servizio pubblico o di pubblica necessità, ovvero spegne i fanali della pubblica illuminazione.

ART. 175 R.a.c.d.s – Dispositivi di segnalazione di ostacoli

1. Gli ostacoli, le anomalie e i punti critici stradali, ove non siano eliminabili, devono essere segnalati in tutti i casi in cui sia giudicato necessario a causa della loro posizione aumentarne la visibilità, particolarmente nelle ore notturne.

2. Gli ostacoli, esistenti entro o vicino la carreggiata, che comportino restrizioni di spazio o pericolo per la circolazione, devono essere segnalati mediante strisce alternate tracciate sull’ostacolo bianche rifrangenti e nere, inclinate a 45° in basso verso il lato dove i veicoli transitano; possono essere realizzate anche su una superficie indipendente da applicare sull’ostacolo (figure II.470 e II.471).

3. Quando l’ostacolo è localizzato entro la carreggiata, e vi sia incertezza da quale lato transitare, devono essere posti i prescritti segnali di passaggi obbligatori o consentiti (figg. II.82/a, II.82/b e II.83) diretti dalla parte dove i veicoli devono o possono transitare.

4. In aggiunta al segnalamento sugli ostacoli posti entro la carreggiata, la segnalazione del loro approssimarsi deve essere effettuata mediante zebrature sulla pavimentazione, ovvero con strisce orizzontali oblique di incanalamento.

5. I cigli dei marciapiedi possono essere resi meglio visibili mediante applicazione di strisce alternate di colori contrastanti (bianco e nero o, se vige il divieto di sosta, con strisce alternate di colori giallo e nero).

6. Le cuspidi di aiuole o spartitraffico possono essere presegnalate con appositi dispositivi che devono essere approvati dal ministero dei Lavori pubblici – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale.

Dicevamo, come avete potuto constatare: di chiarezza adamantina! Non resta che applicarle a chi spetti.

Nelle due immagini, la vettura dei servizi comunali ferma in piazza Ruggiero, priva dell’assicurazione obbligatoria. La condizione degli uffici è tale che neanche il parco veicolare si è capaci di tenere in regola? Poi le foto di buche stradali in varie strade della città e gli accrocchi per segnalarle. Come si vede, anche le cassette per la frutta vanno bene allo scopo. Anzi benissimo per i nostri strandard amministrativi