La Cassazione dice no alla semilibertà all’affiliato dei Belforte
16 Luglio 2024 - 17:26
Rigettato il ricorso
GRICIGNANO DI AVERSA – No alla semilibertà per Salvatore Mottola, uomo del clan dei Belforte. E’ quanto stabilito dalla prima sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Giacomo Rocchi, che ha respinto il ricorso presentato dall’affiliato avverso l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma che gli negò il beneficio della semilibertà.
Mottola, 51 anni di Gricignano D’Aversa, sta espiando un cumulo di pene pari a 28 anni e 7 mesi di reclusione per numerosi reati commessi in nome e per conto dei Belforte
Per il difensore di Mottola il provvedimento del tribunale di sorveglianza di Roma è contraddittorio nella motivazione in quanto Mottola risulta affiliato al clan dei Belforte opposto al clan dei Casalesi cos’ come riportato dal Tribunale di Sorveglianza.
Per la Cassazione, invece, il dispositivo del Tribunale è corretto poichè “nonostante il presunto errore del clan camorristico di appartenenza, il Tribunale ha fondato la propria decisione negativa sulla gravità dei reati per i quali Mottola sta scontando la pena, la gravità dell’infrazione commessa nel dicembre 2020, l’inadeguatezza dell’attività di volontariato prospettata e la lontananza del fine pena (marzo 2031)”. Per tali motivi ha rigettato il ricorso.