CASERTA. GUARDA IL VIDEO. Folle rissa a colpi di sedie tra giovani

12 Ottobre 2024 - 20:09

CASERTA (p.m.) – Lo scrittore e poeta ottocentesco Giuseppe Giusti, con la sua vena di umorismo pungente, era solito adoperare il proverbio popolare  “Le parole non fanno farina”. L’autore della”paesanità“, concepita come l’aspirazione a una vita lontana da falsità e raffinatezze sociali, lo spiegava così: “Con la farina si fa il pane, primo alimento dell’uomo, e con le chiacchiere si consuma senza attecchire a nulla”. Una verità indubitabile.

Ora, il proverbio “Le parole non fanno farina”, benché ultrasecolare, è perfettamente attuale e si adatta a meraviglia alla malamovida casertana con quello che è successo anche stanotte ed all’amministrazione comunale con agli assessori che se ne dovrebbero occupare.  

Veniamo alla faccenda. Stanotte, appunto, tra la immancabile ressa di giovani e ragazzi, il loro via vai e la solita musica assordante in via Ferrante, ad un certo momento è scoppiata una rissa con la colluttazione di molte persone, le urla di imprecazione, le fughe, gli assalti, il lancio di sgabelli e sedie. Il video che ripubblichiamo (già proposto nel primo pomeriggio con l’articolo sulle dichiarazioni sui fati del consigliere Napoletano – FDI-) mostra molto bene la scena e l’intensità dello scontro. Forse, diversamente dal consueto, tra i rissanti si notano persone più adulte di quelle che sono use frequentare la strada e protagoniste dei casini vari. Cosa queste presenze vogliano dire, in mancanza di altri elementi di fatto, non sapremmo dire, anche che una nostra supposizione ce l’abbiamo, ma siamo nel campo delle ipotesi, appunto, e dunque la teniamo per noi al momento.

E questo per la movida, come dicevamo. Per i neo-assessori di questa giunta comunale, subito viene da chiederci se abbiano capito quale sia o meglio sarebbe il loro ruolo. Da un canto, siamo quasi certi che hanno colto di essersi buttati in una cosa più grande di loro perché privi di qualsiasi mezzo di intervento efficace. Dall’altro, in quanto vertice politico della municipalità si attendono da loro scelte di merito e qualificate, come quella di rimettere mano all’intera materia della vita notturna casertana ricondurla a condizioni di civiltà. Stando attenti a non pensare che tutto si risolva con la polizia, quando è necessario razionalizzare il settore degli esercizi pubblici, alcuni dei quali non hanno praticamente spazi interni per trattenere i clienti. Chi e perché li ha autorizzati? Lo abbiamo detto altre volte e lo ribadiamo in considerazione del punto gravissimo a cui sono giunte le cose. Bisogna rivedere le cose.

Quanto al sindaco, sulla questione egli tace a labbra serrate, sembrando che più di aver delegato la materia se ne sia liberato nell’ottica del classico passaggio del cerino acceso.

Finora – anche se parliamo già di mesi trascorsi dall’investitura – gli assessori Antonio Sessa e Massimiliano Rendina, che almeno sulla carta dovrebbero sbrogliare la matassa, si sono limitati, nelle interviste rilasciate e negli incontri avuti con i comitati di cittadini ricevuti, a chiedere di pazientare ancora  promettendo lo studio della situazione. Insomma ci sono tutte le premesse, in uno con l’ipoteca giudiziaria e l’ispezione antimafia che grava sul comune, le prossime elezioni regionali del 2025 e le successive casertane, gli affari a colpi di milioni di euro sonanti sullo sfondo, che tutto resti così com’è, in un limbo indistinto.

Qui ci torna in proposito di dare un consiglio – si licet – ai comitati civici che si battono per la vivibilità cittadina. Non perdano tempo a stare dietro agli impegni inconcludenti degli amministratori comunali. Non otterranno niente. Agiscano, piuttosto, in via giudiziaria per il risarcimento del danno con azioni legali intuitu personae, chiamando a rispondere patrimonialmente coloro che, per quanto responsabili sul piano tecnico e su quello politico, non adottano misure di contrasto alla musica molesta ed al disturbo della quiete pubblica.

Un’ultima notazione. Un mese fa, il neo comitato di piazza Correra investì, dopo un’assemblea pubblica ed una petizione, la prefettura ed il comune dei problemi di sicurezza, pulizia e di ordine del luogo. Da allora si può dire che non è cambiato niente, a prova della sordità e della impotenza delle istituzioni cittadine. Anche il consigliere comunale di Caserta Decide Raffaele Giovine ha reso noto che ha sollecitato alcuni interventi di pulizia e di riassetto della piazza. Ma è un poco una conversione come quella di Saulo caduto da cavallo, dopo una sostanziale  disinteresse ai profili più stringenti del fenomeno. Cioè che fare quanto ai giovani che si disfanno con alcol e fumo e vogliono fare baldoria fino a mattina. Con i locali che fanno quello che vogliono con gli orari e la musica. Con i barboni che occupano gli spazi bivaccando. E che fare nell’immediato. Perché se siamo ancora all’educazione dei giovani, all’assistenza per definizione ai più deboli, che però sono capaci di enormi prevaricazioni, campa cavallo… .

Se consente, gli facciamo una proposta. Come atto emblematico, chieda la moratoria della tassa di soggiorno per i turisti che pernottano a Caserta, approvata lo scorso 1° agosto ma non ancora operativa. Per le ragioni che abbiamo dette e per il degrado dell’intera città, in sostanziale condizione di non agibilità, sarebbe, se non un truffa, certamente un balzello.

IL VIDEO DELLA RISSA DI STANOTTE GIA’ PUBBLICATO NEL PRIMO POMERIGGIO