Giudice e avvocati finiti in carcere e accusati di “truccare” le sentenze per le cartelle EQUITALIA. LA SENTENZA
18 Ottobre 2024 - 19:01
SESSA AURUNCA – Sentenze “aggiustate” per cartelle Equitalia: era questa l’accusa che portò all’arresto e poi alla celebrazione del processo per il giudice Umberto Della Rocca, di Santa Maria Capua Vetere, difeso dall’avvocato avvocato Fabrizio Zarone, i legali Armando Schiavone, difeso dai colleghi Carlo De Stavola e da Pasquale Diana, e Francesco Serao, difeso dagli avvocati Pasquale Diana e Fabrizio Biffa, entrambi di Casal di Principe, e il dipendente comunale Domenico Bosco, addetto ai servizi di cancelleria negli uffici giudiziari.
Una storia che addirittura portò a 13 mesi di custodia cautelare per i due giovani avvocati casertani e 6 per il giudice Della Rocca.
In queste ore, il tribunale di Roma, competente in casi riguardanti giudici dei tribunali, ha assolto i quattro della accuse di corruzione in atti giudiziari e associazione per delinquere perché il fatto non sussiste.
Questa la sentenza emessa dalla presidente Sabrina Lorenzo. La procura, invece, aveva chiesto 7 anni e 6 mesi per Della Rocca, 6 anni e 8 mesi per Armando Schiavone, 6 anni 9 mesi e 15 giorni per Francesco Serao, e 6 anni e 6 mesi per il cancelliere Bosco