L’EDITORIALE. La guerra De … Roses contro Magliocca, dissing o pissing? Tranquilli, dopo le catapulte piene di sterco faranno pace non appena troveranno un brandello di potere da spartirsi

15 Novembre 2024 - 13:03

Non nascondiamo che un po’ divertiti siamo di fronte allo scambio di accuse, al quale si è aggiunto, ieri sera sul tardi anche Lelluccio De Rosa. In calce all’articolo il post di Raffaele Lello De Rosa

Gianluigi Guarino

Gli inglesi, anzi i britannici, che, per definizione onomatopeica, sono un popolo di elegantoni hanno costruito una forma contratta di una parola lunga e un po’ complicata, coniando il termine dissing che, in linea di massima si può, tradurre con l’espressione “insulti fra colleghi”.

Quando ieri pomeriggio, dopo la conferenza stampa con la quale Giorgio Magliocca ha confermato le dimissioni da presidente della Provincia e anche da sindaco di Pignataro Maggiore, anzi siamo in clima british in questa prima parte dell’articolo e dunque, ad essere proprio precisi precisi, subito dopo la pubblicazione del decreto, con cui ha privato Marcello De Rosa della carica di vice presidente della Provincia, attribuendola al sammaritano Gaetano Di Monaco, è iniziata una sorta di edizione riveduta e (S)corretta della “Guerra dei Roses”: non un marito e una moglie che tentano vicendevolmente di accopparsi dopo molti anni di idilliaca vita matrimoniale , ma un marito con un altro marito,(sacrilegiooo, questi sono masculi per bene, gli piacciono solo le femmine) con la partecipazione straordinaria del cognato, quest’ultimo, che iniziano a scagliarsi stracci e piatti in faccia  

Vedete come questa ricostruzione, non appena diventano note le identità dei protagonisti, si configura come molto più trash di come la farebbero i sudditi di Buckingham Palace?

Loro, infatti di fronte ad un format del genere che non specifica le generalità di chi lo popola, direbbero semplicemente che si tratta di un dissing in modo che uno è portato a pensare di trovarsi di fronte a qualcosa di reversibile che può trovare soluzione, attraverso un chiarimento che porti alla pace oppure, guardando con un po’ di disgusto ai loro figli degenerati, quegli americanoni che hanno cambiato le pronunce della “sacra lingua” anglosassone, in un esito letale come quello che segna l’epilogo della nota pellicola hollywoodiana Kathleen Turner e Michael Douglas.

Ma a quelli che Benito Mussolini definiva i discendenti della “perfida Albione” come gliele vai a spiegare le vite e le opere di Giorgio Magliocca, Marcello De Rosa e Raffale De Rosa, per gli amici Lelluccio, in modo da non associare il presente, ma soprattutto il futuro alle due categorie evolutive appena descritte?

Non gliele spieghiamo nel dettaglio, ma solo maccheronicamente. Diciamo loro che quello scatenatosi tra l’ormai ex presidente e l’ormai ex vice presidente della Provincia di Caserta è semplicemente un dissing magari frutto – ci sentiamo anche noi un po’ elegantoni stamattina – di un misundestarding cioè di un equivoco che per come i britannici lo hanno coniato e lo pronunciano ti porta automaticamente a pensare che si tratti di un fatto reversibile, superabile

Però questo è un articolo che porta avanti un ragionamento imperfetto e non basato su certezze granitiche. Per cui, essendoci svegliati stamattina con questa menata dei britannici e del loro stile nella testa, sapete che ci stiamo convincendo pure noi che questa contesa sia superabile, pur sapendo bene che ad oggi quello tra i De… Roses e Magliocca non è semplicemente un dissing, semmai un pissing che, forse, pur rispettando i canoni della lingua inglese ci consente di proiettarci in una dimensione diversa, quella impropriamente definita onanista tutto sommato non peggiore, di quello che stiamo raccontando da ieri pomeriggio, dell’erotico-pornografico che, per dirla alla Checco Zalone in un esilarante duetto comico con Maurizio Crozza, (CLIKKA E VEDI) “ti fai una bella p…ta” (ci stiamo facendo anziani e francamente ci spaventa questa forma di autocensura peraltro realizzata su citazioni testuali) e la giornata ti sembra migliore, sicuramente più interessante di questo volar di stracci, volar di piatti, di questa catapulte di merda, stavolta l’ abbiamo detta, perché censurare una tecnica di guerra diffusamente utilizzata nel medioevo avrebbe significato recar offesa  all’ormai mitico professore Alessandro Barbero e al bambolotto-dittatore nord coreano Kim- Jong-un, che, ultimamente, l’ha utilizzata, sostituendo le vecchie catapulte meccaniche, con i più moderni droni, per “bombardare” gli odiati fratelli della Corea del sud.

Ma ci tocca, perché voi casertani, voi, perché francamente quando racconto certe cose mi rendete fiero di non esserlo, questa gente vi siete scelti per governarvi e questa gente vi dovete tenere, sapendo bene, come abbiamo scritto prima, che tutta questa merda diventerà solamente un ricordo, perché, se Marcello De Rosa, Lello De Rosa e Giorgio Magliocca troveranno, anche in un immediato futuro, un nuovo punto di mediazione, per gestire porzioni di potere, vedrete che tutto quello che stiano scrivendo in queste ore avrà costituito solamente un dissing, un futile misundestarding