MAZZETTE NELLA CASERMA DELL’ESERCITO. Ubaldo Caprio, Carmine Petrone e altri salvati dalla prescrizione, prima tranche dell’inchiesta

4 Dicembre 2024 - 14:23

Nel processo gemmato dalla seconda tranches dell’indagine furono diverse le condanne in rito abbreviato, confermate in parte dalla corte di Appello

SANTA MARIA CAPUA VETERE – La prima sezione Penale, collegio C, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha ha dichiarato di non doversi procedere nei confronti, Maria Letizia Cinzia Giunta, Gaetano Mautone, Antonio Carmine Petrone, Michele Giangrande e gli imprenditori Ubaldo e Franco Caprio.

La vicenda riguarda presunte mazzette pagare da questi ultimi, episodi di corruzione intercorsi con gli ufficiali per una serie di appalti banditi dal Ministero della Difesa per il X Reparto Infrastrutture di Napoli.

Si tratta della prima tranche delle indagini dedicate al caso e denominate Mazzette & Stellette.

L’inchiesta produsse i suoi effetti nel gennaio 2016. A distanza di otto anni, questo processo è finito in un binario morto, con la sentenza di non luogo a procedere per tutti e sette gli imputati.

Ma questa indagine comprende anche una seconda porzione che ha vissuto il suo clou in un rito processuale abbreviato, diverso dalla prima, giunto alle condanne in primo e secondo grado.

Le condanne del 2018 emesse dalla corte di Appello riguardavano Gaetano Mautone (capo dell’ufficio amministrazione) condannato a 5 anni e 6 mesi (condannato a 6 anni in primo grado); Aniello Palomba (Ufficio Amministrativo) a 3 anni e due mesi (4 anni e 9 mesi in primo grado).

Accolto il concordato per Franco Caprio condannato a 3 anni e 2 mesi (in primo grado 5 anni e 4 mesi) e Raffaele Bisogno (Capo Ufficio Lavori) a 3 anni (in primo grado era stato condannato a 5).

Assolto Eugenio Cannarile (comandante del X Reparto condannato in primo grado a 6 anni).