Inchieste sulla camorra e minacce dei figli del boss al giornalista: CONDANNATI

13 Dicembre 2024 - 16:49

PIGNATARO MAGGIORE – Oggi,13 dicembre 2024, la Corte di Appello di Napoli ha confermato la condanna di Giuseppe e Gaetano Lubrano, figli del capomafia Vincenzo Lubrano, per le minacce rivolte nel 2011 al giornalista Salvatore Minieri.

Il cronista stava indagando sulle cosche mafiose casertane per La Nuova Gazzetta di Caserta. I due boss minacciarono pesantemente il giornalista per il suo lavoro, isolandolo durante un corteo funebre e dicendogli che avrebbero preso provvedimenti contro di lui.

La condanna, con pene di un anno e un anno e quattro mesi di detenzione per i fratelli Lubrano, conferma la pericolosità del clan di Pignataro Maggiore. La sentenza rappresenta la prima condanna per un reato mafioso nei confronti dei figli del defunto Vincenzo Lubrano, collegato ai Corleonesi di Riina e Provenzano.

Sono i due figli di “don Vincenzo” Lubrano, uno degli esponenti storici e più importanti della camorra casertana con connessioni provate con Cosa Nostra e con la banda della Magliana, al punto che sarebbe stato Totò Riina in persona a battezzare a suo tempo Lello Lubrano, a sua volta figlio di Vincenzo, ucciso in un agguato nel novembre del 2002 in pieno centro di Pignataro da un commando del clan dei Casalesi proveniente da Casal di Principe, che spense sul nascere l’ascesa di un personaggio dalle qualità non comuni, geometra e anche autore di versi apprezzati da critici letterari, nonché marito di Rosa Nuvoletta, figlia del super boss che aveva capeggiato la nuova famiglia insieme ad Antonio Bardellino nella sanguinosa faida con la Nuova Camorra Organizzata di Cutolo.