AVERSA. Rissa e spari fuori al bar della movida, appello bis per il nipote di Costantino o’ cinese
18 Dicembre 2024 - 09:43
Moccia, nipote di Costantino Diana o’cinese, storico affiliato al clan dei Casalesi, è accusato di tentato omicidio
AVERSA – Sarà appello bis per Franco Moccia, 24enne di Casapesenna imputato del tentato omicidio per la lite con spari avvenuto fuori al bar Etoile ad Aversa nel giugno 2020.
La prima sezione della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del legale del 24enne avverso la pronuncia della Corte di Appello di Napoli – che ribaltando la pronuncia di primo grado dove Moccia venne assolto – con la quale il 24enneveniva condannato a 13 anni di reclusione per tentato omicidio con l’aggravante dei motivi abbietti e futili.
La Suprema Corte ha disposto l’annullamento della sentenza impugnata disponendo la trasmissione degli atti ad altra sezione della Corte di Appello partenopea per un nuovo giudizio.
La sera del 6 giugno nacque una discussione tra uno dei ragazzi ed un minorenne ma ben presto si passò dalle parole ai fatti. Il minorenne tirò fuori un coltello e a quel punto uno dei tre imputati mostrò la pistola infilata nella cintola. A quel punto Moccia prese la pistola e la puntò contro un altro giovane che intervenne per sedare la lite. Solo l’intervento di un’altra persona, che spostò l’arma appena in tempo, evitò che il proiettile partito raggiungesse la gamba del giovane.
Moccia, nipote di Costantino Diana o’cinese, storico affiliato al clan dei Casalesi, è accusato di tentato omicidio, insieme a Gennaro Palma e Nicola di Santo, residenti tra Casapesenna ed Aversa, si rese responsabile della rissa fuori al bar dove rimase ferito un giovane, attinto da un colpo di arma da fuoco.