Graziano ha sfidato la Camusso e a Marcianise ha salvato il sindaco con Zannini. La commissaria lo vede come il fumo negli occhi. Ma tra Marco Villano e la Caterino…
22 Dicembre 2024 - 20:24
L’incredibile comportamento del consigliere comunale Raffaele Guerriero è il segno che il rosso di Teverola si senta blindato dal suo sodale Francesco Boccia. Ma se il fratello di Elena Caterino si occupa di comprare i dolci per gli auguri ASI di Raffaela Pignetti, vuol dire che Graziano “tiene per fatti” lui e la sorella
AVERSA/ MARCIANISE (g.g.) – L’ordine di scuderia impartito da Stefano Graziano a Raffaele Guerriero che, assentandosi dalla seduta del Consiglio comunale di Marcianise dedicata all’approvazione del Bilancio Consolidato, ha indebolito e, di fatto, vanificato l’obiettivo di bocciare un documento amministrativo fondamentale. Documento reso, ormai, irreversibilmente tossico dalla relazione disastrosa e dissennata (pienamente confermata dal sindaco Antonio Trombetta, nonostante le pesanti riserve del responsabile del Settore Bilancio e Finanze Salvatore Fattore) tra i conti pubblici del Comune di Marcianise e quelli, devastati da anni e anni di malgoverno, targato Giovanni Zannini, dell’ex Consorzio Idrico oggi Itl Spa.
La cinica mossa di Graziano ha costituito un avvertimento alla commissaria provinciale del Pd, Susanna Camusso, che, su questo voto consiliare, si era spesa personalmente e direttamente, partecipando ad una riunione tenutasi nel circolo cittadino del partito alla presenza, da considerarsi a posteriori irridente, dello stesso Raffaele Guerriero.
Come dire: cara Susanna, io mi chiamo Stefano Graziano e a Caserta comando io, non tu. E allora, evidentemente, ci deve essere qualche problema tra i due, tra Stefano Graziano e Susanna Camusso.
Conoscendo il primo, sarà rimasto male quando la seconda ha caldamente raccomandato ai consiglieri comunali di essere presenti e di votare no al Bilancio, comportandosi in maniera ortodossa e ragionando senza le subordinate correntizie.
È carta conosciuta, almeno per noi: Graziano avrebbe voluto essere chiamato, perché del Pd si ritiene un ras, perché lui, a Caserta, si considera un partito nel partito. Voleva essere chiamato personalmente perché gli si chiedesse il favore di ordinare al sempre obbediente Guerriero di concedere “l’onore” al Pd di Marcianise di garantire il plenum in consiglio.
E allora, alla luce di questo episodio, che diventa cartina al tornssole, l’idea (che in molti nutrono) di un Graziano totalmente blindato da un rapporto di piena concordia con la Camusso, costruito con i buoni uffici di Francesco Boccia, va emendato. Graziano è effettivamente garantito dal suo amico democristiano pugliese, di speculare cazzimma, marito della forzista berlusconiana Nunzia De Girolamo (arruolata dal cav. tramite adeguato bigliettino, poi alfaniana, oggi improbabile conduttrice televisiva) ma Boccia dovrà fare il diavolo a quattro nella prossima estate per imporre alla Camusso la candidatura di Marco Villano alle elezioni regionali.
La sensazione è che Boccia dovrà parlarne direttamente, scavalcando la Camusso, con Elly Schlein, perché alla commissaria provinciale e al commissario cittadino di Aversa, anche lui di provenienza romana, non sono piaciuti affatto i giochini di abilità del candidato che Graziano vuole imporre, cioè di Marco Villano, che, con la scusa di dover garantire l’elezione di Marco Girone, si è estraniato dalla lotta, ritagliandosi lo spazio nella bagnarola consociativa per giocare su due tavoli, dando una mano anche a chi si candidava nella coalizione di Giovanni Zannini e Francesco Matacena.
Non è affatto un caso, al riguardo, che Francesco Sagliocco, assessore ai Lavori Ubblici, non muova un passo senza consultarsi con Villano, che “Sagliocchino” ammira (e questo non ci stupisce affatto), incontrandolo anche e soprattutto di sera, magari alla presenza di qualche imprenditore mattonaro di Aversa, a casa di Gatto junior, altro uomo di Graziano, già coordinatore cittadino del PD e poi accomodati nella confortevole ridotta dell’Asi, che Graziano controlla attraverso la sua protesi Raffaela Pignetti, ma in special modo grazie, manco a dirlo, al suo amico di ieri e di ora Giovanni Zannini.
Ben altra considerazione la Camusso e il commissario cittadino di Aversa nutrono nei confronti di Elena Caterino, ex assessore ai Rifiuti e all’Ambiente nella giunta di Alfonso Golia. La Caterino, pur sapendo che la coalizione politico – elettorale messa in piedi dal Pd non aveva alcuna possibilità di vincere le elezioni, si è messa a disposizione del partito e si è candidata. Se Elena Caterino decidesse di scendere in campo per le Regionali, non sarebbe certo una buona notizia per Graziano e Villano.
Ma la Caterino non costituirà mai una preoccupazione per Graziano. Il perché ve lo spieghiamo con un episodio: qualche sera fa, il fratello di Elena Caterino, imprenditore che mette il piatto a tavola anche e soprattutto grazie a quello che fa nell’Asi, era quello addetto a portare i dolci per gli auguri di Natale della Pignetti.
DI fronte a un ordine di Graziano, che controlla l’arma di persuasione dell’Asi, il fratello di Elena Caterino e conseguentemente la stessa Elena Caterino, si metterebbero sugli attenti. Non solo favorirebbero la candidatura alla Regione di Marco Villano, ma si metterebbero a fare i voti per lui.
Comunque, situazione intrigante, che merita un serio e costante monitoraggio, perché saranno pure fatti in nuce, ma non sono affatto delle boutades.