PARENTOPOLI ALL’UFFICIO TECNICO. Roba da matti: il responsabile “mette a lavorare” la sorella e la cognata

9 Gennaio 2025 - 19:23

Si tratta del solito e ineffabile Filippo Virno. La minoranza ha già chiesto spiegazioni in commissioni trasparenza

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TEVEROLA (Federica Borrelli) – Nel cuore dell’ufficio tecnico comunale di Teverola si intrecciano legami familiari che destano il sospetto di una o più “parentopoli”.

Al centro della vicenda più recente c’è l’architetto Filippo Virno, responsabile unico del procedimento (RUP) che avrebbe deciso di accogliere nel suo ufficio una figura di sua stretta appartenenza: sua cognata Carmen Santillo, anch’ella architetto.
Ma una professionista, seppur qualificata, può lavorare al fianco del marito di sua sorella ancorché l’incarico sopraggiunga nella pubblica amministrazione?

A questa domanda, i gruppi di opposizione, hanno chiesto più volte una risposta. Sede dell’inquisitorio sono stati gli incontri della commissione controllo e garanzia in cui, la discussione sul ruolo della Santillo, non è stata l’unica fonte di contestazione. Altri sono i nomi che emergono, dove il legame di parentela è ancora più ravvicinato di quello tra cognati. Tra gli ‘imputati’ c’è infatti anche Fabiola Virno, sorella del Rup, vista aiutare il fratello a smistare alcuni documenti.

Sulla presenza di Carmen Santillo pare che la maggioranza abbia ‘giustificato’ la titolarità dell’incarico in quanto, l’architetta, sarebbe stata selezionata dalla “Nuova Splendente 22”, la società cooperativa incaricata da Virno nel maggio 2024 per assistenza tecnica finalizzata a velocizzare le procedure amministrative.
Socio o professionista della medesima cooperativa lo è anche l’ingegnere Domenico Tartaglione, attualmente assessore al Comune di Marcianise e impegnato nel personale dell’Utc teverolese.

Sui tre soggetti, i gruppi di opposizione hanno chiesto le relative copie dei contratti di lavoro e le loro posizioni Inps. Parole, finora, rimaste inascoltate.

Eppure, quella dei Virno, non sarebbe la sola famiglia al centro delle beghe comunali in ambito tecnico.
Anche Elpidio e Nicola Gravina, rispettivamente padre e figlio, sono caduti nell’occhio scrutatore della commissione deputata alla correttezza della gestione amministrativa, sebbene la vicenda risalga a quando il comune era commissariato.
Gravina figlio, architetto di professione e considerato da molti il braccio destro di Virno, ha ricoperto l’incarico di gestore delle pratiche inerenti il settore urbanistica del Comune di Teverola sino al 28 febbraio 2024, almeno stando alle carte. Sua collaboratrice – pure in questo caso – è stata la sua di cognata, Cristina Valeria Rossetti, anche lei dimessasi nel febbraio scorso. I due erano stati assunti per la durata di tre anni.

Siamo a maggio 2024, a un mese dalle elezioni amministrative. In quel periodo viene resa pubblica sull’albo pretorio la determina che sancisce l’entrata in vigore della Nuova Splendente 22 nell’utc di Teverola, e in cui si dichara che la rescissione del contratto di Gravina e cognata sia avvenuta per il sopraggiunto inserimento degli stessi nelle graduatorie di ASMEL Consortile.
Tuttavia per molti questa non sarebbe la reale motivazione, ma più una conseguenza. Soprattutto stando ai rumors di coloro che frequentano la casa comunale e che confermano di aver visto l’architetto Gravina e la dr.ssa Rossetti circolare nell’ufficio tecnico anche nel mese di giugno, quindi oltre la data di febbraio indicata per il loro licenziamento.

Ma perché tanta attenzione e scrupolosità al riguardo? È dicembre 2023 – pochi mesi prima delle dimissioni su carta di Gravina figlio e della Rossetti – quando l’impresa individuale di Gravina Elpidio, padre dell’architetto Nicola con sede legale in Portico di Caserta, viene scelta dal Rup Filippo Virno mediante affidamento diretto per i lavori relativi alla manutenzione degli immobili del Comune di Teverola.
Il padre, Elpidio, viene dunque selezionato attraverso una procedura semplificata e accelerata, per altro legittima. Ma nel frattempo il di lui figlio, Nicola, in quanto all’epoca gestore nell’ambito urbanistico, avrebbe dovuto avere a che fare con le pratiche relative ai lavori del padre.

Appare chiaro, messa così, che per un palese conflitto d’interessi si sia giunti al finale anticipato poche righe prima. E per questo motivo, per i membri della famiglia Gravina che hanno varcato le soglie dell’ufficio tecnico di Teverola, anche oltre la data del loro licenziamento, sarebbero stati richiesti in sede di commissione la copia dei contratti e le rispettive posizioni Inps.