OMICIDIO DI MONDRAGONE. Imprenditore spara e uccide Luigi Magrino. Il mistero della proprietà della pistola e di una truffa subita dal killer. IL RESOCONTO UFFICIALE
29 Aprile 2025 - 10:31

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MONDRAGONE – Una discussione, un colpo di pistola e un uomo ucciso in pieno giorno, nel piazzale di una stazione di servizio lungo la Domiziana. È finita nel sangue la mattinata di ieri a Mondragone, dove il 67enne imprenditore locale Giancarlo Pagliaro ha sparato e ucciso il 41enne Luigi Magrino, originario di Formia.
L’omicidio si è consumato intorno alle 10, all’interno dell’area dell’Eni Station “De Martino”, storica pompa di benzina nel cuore della città. Secondo le prime ricostruzioni, Pagliaro e Magrino si conoscevano. In passato avrebbero avuto rapporti economici non del tutto sereni. L’incontro di ieri, però, pare non fosse stato pianificato. Si sarebbero incrociati per caso e, a quel punto, qualcosa è degenerato. I due hanno iniziato a discutere animatamente accanto alle rispettive auto, a pochi passi da uno dei punti vendita del mobilificio Franchino.
Dopo pochi minuti di battibecco, Magrino è tornato verso il suo SUV. Pagliaro ha esploso due colpi, uno dei quali ha colpito mortalmente il 41enne. Ma le prime ricostruzioni hanno permesso di stabilire che la pistola con cui Pagliaro ha fatto fuoco era di proprietà di Magrino.
Pagliaro è stato portato in caserma dai militari del Reparto Territoriale di Mondragone. L’uomo ha scelto di non rispondere né alle domande del pubblico ministero Stefania Pontillo, né agli investigatori. Attualmente si trova nel carcere “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere.
Pare che, durante la lite, Magrino abbia rivolto a Pagliaro minacce molto gravi, coinvolgendo anche i suoi familiari. Dietro la tensione, potrebbe esserci una somma di denaro che l’imprenditore stava tentando di recuperare da tempo. Come abbiamo già iniziato a scrivere ieri (CLICCA E LEGGI), pare che Pagliaro possa essere stato truffato da Magrino in passato, subendo un rilevante danno economico. Una rabbia covata e un’escalation improvvisa, che avrebbero trasformato la paura in un gesto estremo.
Il corpo di Magrino è stato trasferito all’Istituto di Medicina Legale di Caserta, dove sarà sottoposto ad autopsia per chiarire le cause precise della morte e la traiettoria del colpo.
Nel frattempo, le indagini proseguono. Pagliaro, come previsto dalla legge, è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva. Intanto, gli investigatori stanno cercando di ricostruire nel dettaglio ogni passaggio, per capire se si sia trattato di un omicidio premeditato o di un gesto dettato dal momento e dalla tensione.
il resoconto ufficiale dei carabinieri:
In Mondragone i Carabinieri del locale Reparto Territoriale, coordinati da questa Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 67enne imprenditore del posto ritenuto responsabile dell’omicidio di un 41enne di Formia.
I due si erano incontrati presso un distributore ubicato in Mondragone sulla via Domiziana e per motivi e dinamiche che sono ancora in fase di ricostruzione, la persona tratta in arresto ha esploso due colpi di arma da sparo, attingendo mortalmente la vittima.
L’arrestato, che è stato condotto presso la Casa Circondariale di S. Maria C. V., è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva e, in ogni caso, il provvedimento precautelare è stato adottato senza il contraddittorio con parti e difesa, contraddittorio che avverrà innanzi al Giudice terzo, che potrà valutare anche l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo all’indagato.