L’operazione chirurgica finisce male. E l’OSPEDALE DI CASERTA deve pagare 45 mila euro a un paziente

3 Luglio 2025 - 09:46

CASERTA – Si chiude con un accordo economico la lunga vicenda giudiziaria che ha visto protagonista il sig. V.R., paziente che aveva citato in giudizio l’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta per presunti danni subiti in seguito a due interventi chirurgici effettuati nel 2014. Dopo anni di perizie tecniche, udienze e valutazioni legali, l’ospedale ha deciso di aderire alla proposta transattiva formulata dal giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, stabilendo un risarcimento complessivo di 45.000 euro.

L’iniziativa del paziente era partita nel dicembre 2015 con una richiesta di risarcimento. Dopo un primo ricorso per accertamento tecnico preventivo e la successiva causa civile avviata nel 2017, la vicenda è approdata in aula. Nel corso del procedimento, è stata disposta una nuova consulenza tecnica e, sulla base delle risultanze medico-legali, il giudice ha suggerito una soluzione conciliativa che l’AORN ha ritenuto equa, anche in considerazione delle richieste iniziali della controparte, che facevano riferimento a un’invalidità stimata attorno al 45%.

L’importo concordato comprende sia il risarcimento per il danno subito, sia le spese legali e peritali sostenute durante il contenzioso. La somma sarà versata all’avvocato Ernesto Petrillo, incaricato formalmente dal paziente per ricevere il pagamento.

Oltre a questo, l’Azienda ha disposto anche la liquidazione delle spettanze ai consulenti tecnici nominati dal Tribunale e al legale incaricato delle notifiche, portando così il totale dei costi a carico dell’AORN a poco più di 50.000 euro. Le risorse necessarie saranno prelevate dal fondo aziendale destinato alla copertura dei rischi, senza impatto su altri capitoli di spesa.