Due sorelle sempre di corsa: storia di Rita e Maria Di Lorenzo, maratonete da una vita

27 Agosto 2025 - 18:07

Dal “Club Vai” alle strade d’Italia: mezzo secolo di atletica e passione. La memoria viva di un podismo fatto di sacrificio, amicizia e radici

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Pietro De Biasio) – Sono nate a distanza di due anni, nel cuore della Campania Felix, quando l’atletica femminile muoveva ancora i primi passi nel panorama sportivo italiano. Rita nel 1951, Maria nel 1949: due sorelle che hanno scritto pagine indelebili nella storia della corsa su strada italiana, trasformando la città di Santa Maria Capua Vetere in una piccola capitale della maratona amatoriale.

La loro è una storia che profuma di anni ’70, di scarpe da corsa consunte sull’asfalto di mezza Italia, di traguardi tagliati con il sorriso e la determinazione di chi ha fatto della passione per la corsa una ragione di vita. Due donne che hanno attraversato cinque decenni di atletica italiana, dalla Maratonina San Polo dei Cavalieri del 1977 fino ai titoli regionali del nuovo millennio, sempre con la maglia del «Club Vai» di Santa Maria Capua Vetere sul petto e l’orgoglio di rappresentare una terra ricca di tradizioni sportive.

E se c’è un modo antico di fare atletica, che non si misura solo con i cronometri ma soprattutto con la costanza, la dedizione e il legame con la propria terra. È proprio la storia di Rita e Maria Di Lorenzo, due sorelle di Santa Maria Capua Vetere che, rappresentano da oltre cinquant’anni il volto genuino e appassionato del podismo. Classe 1951, Rita Di Lorenzo entra nel mondo della corsa nel 1977 con la Maratonina di San Polo dei Cavalieri. Da lì, una carriera instancabile: più di 15 partecipazioni alla Maratona di Napoli, un titolo regionale di maratona di categoria e gare particolari come la Maratona sulla Sabbia di Porto Recanati.

Non si è mai fermata, nemmeno quando i problemi fisici avrebbero consigliato lo stop. È arrivata a correre scalza, come Abebe

Bikila [maratoneta etiope e campione olimpico ai Giochi di Roma 1960 e Tokyo 1964, N.d.R.] pur di non mancare al traguardo. Ma nel cuore di Rita rimangono soprattutto le corse amatoriali degli anni ’80, vissute con spirito di gruppo e leggerezza agonistica. Due anni più grande, Maria Di Lorenzo (1949) si è distinta tanto nelle prove su strada quanto nel cross e nelle discipline tecniche.

Campionessa regionale nei 10 km, nel cross e in maratona, ha preso parte più volte ai tricolori, tra cui il Campionato Italiano di Cross a Porto San Giorgio. I suoi ricordi più intensi sono legati alla «mezza» di Telese, alla Regia Reggia di Caserta e al Circuito dell’Acciaio di Terni. Non solo fondista: Maria ha saputo eccellere anche nei lanci, conquistando un titolo regionale di giavellotto. Un profilo raro, capace di unire resistenza, potenza e versatilità. Se la loro storia sportiva parla di chilometri, medaglie e maratone, quella umana è ancora più forte.

Lo racconta bene Fiorentino La Greca, oggi presidente nazionale della «Federazione Italiana Camminatori Sportivi», che conobbe le sorelle al «Club Vai» sul finire degli anni Settanta: «Posso dire di essere cresciuto insieme a Maria e Rita Di Lorenzo. Abbiamo condiviso feste semplici, manifestazioni sportive e la certezza di essere parte di una grande famiglia. Sono donne capaci di dare tanto senza chiedere nulla in cambio, custodi di memoria e di affetti. Con loro il tempo non è mai passato: ogni incontro riporta le stesse battute, le stesse risate, la stessa complicità di allora». Un ricordo vivido, autentico, che abbiamo voluto riportare integralmente e per il quale ringraziamo sentitamente La Greca: senza il suo contributo questo articolo che avete tra gli occhi (non più tra le mani, trattandosi di lettura online) non avrebbe avuto la stessa profondità.

E ci ripromettiamo presto di raccontare anche la sua storia personale, perché CasertaCe, con il sottoscritto, ha l’obiettivo di dare voce al podismo a 360 gradi, dalle gare alle testimonianze, dalle cronache alle memorie di chi lo ha vissuto in prima persona. In fondo, come in ogni allenamento, serve equilibrio: i chilometri di Rita e Maria raccontano la fatica e la resistenza; le parole di La Greca ci ricordano che senza memoria e senza affetti lo sport resta incompleto.

Correre, infatti, non è solo migliorare i propri tempi, ma anche tramandare un testimone: quello di una comunità, di una generazione e di una storia che continua. Ed è forse questo il valore più grande delle sorelle Di Lorenzo: aver reso la corsa un patrimonio comune, un linguaggio di amicizia e appartenenza che ha unito generazioni di sportivi a Santa Maria Capua Vetere e non solo.