Il nuovo sindaco di CASAGIOVE? Uno tra Vozza e Melone, o forse no. I “giovani” che scalpitano: c’è il nome di Moscatiello e…

10 Settembre 2025 - 09:52

Dal lato dell’attuale sindaco nessuno sembra in grado di poter alzare la mano, ad esclusione di Valerio Cappio, anche lui ex scout. Dall’altro lato, invece, Mario Melone, uomo di Zannini a Casagiove, guarda con attenzione alle Regionali. Perché prende forza l’idea del 33enne avvocato ora capogruppo di minoranza

CASAGIOVE (l.v.r.) – Dal punto di vista politico, la città di Casagiove è uno strano animale. Se ad un residente chiedi il nome di due assessori, questi probabilmente non ti saprà rispondere. Negli anni, infatti, abbiamo notato pochissimo interesse per le dinamiche politiche della città.

Ma Casagiove è un luogo che non ha antiche tradizioni sentite dall’intera popolazione, come avviene in comuni più piccoli, e non ha sviluppato nuovi eventi capaci di provocare interesse nella nuova generazione di casagiovesi. È una città che, sostanzialmente, galleggia, guardando con molta più attenzione alle dinamiche di Caserta, del comune capoluogo, troppo vicino e troppo influente per non accaparrarsi gli interessi dei casagiovesi.

Eppure, è proprio la vicinanza a Caserta città che rende Casagiove molto più importante di quanto gli stessi casagiovesi sentano. Ed è per questo che le prossime elezioni comunali della primavera 2026 hanno un valore più che importante. Partiamo da un fatto: l’attuale sindaco Peppe Vozza, apprezzato negli Novanta, non ha avuto stessa sorte negli ultimi cinque anni.

Casagiove è ferma. La città è amministrata male nel piccolo, nell’ordinaria gestione di strade e vivibilità, ma anche sui grandi progetti non è che sia una festa. I due cantieri che cambieranno la città sono due supermercati, Lidl ed MD, che andranno a congestionare ancor di più la Nazionale Appia, ma soprattutto vengono su con dubbi seri sulla legittimità delle procedure comunali di autorizzazione (CLICCA QUI PER MD, QUI PER LIDL).

Un quadro che farebbe pensare ad un cambio della guardia per la sinistra verde (sic!) e degli scout. Il punto è che Vozza è ancora il leader maximo, l’unico capace di far convogliare i voti dell’associazionismo cattolico e di quel mondo borghese dei professionisti, medici e pensionati di Stato. Stessa cosa dicasi per Don Stefano Giaquinto, prete che vive con grande attenzione i temi sociali e per questo non è mai allergico a parlare anche di politica e di voti.

Ma quindi Vozza e nessun altro? Non proprio. Il nome che si fa è quello di un altro scout: il consigliere comunale e presidente della commissione Bilancio, Valerio Cappio. Imprenditore del settore dell’olio, Cappio pare l’unico ad essere davvero cresciuto all’ombra di Vozza. Preparato, uno che lavora per davvero e non solo di e con la politica (cosa che non avviene così spesso), Valerio Cappio è l’unica alternativa a Vozza nell’area diciamo più di sinistra, anche se dopo i progetti LIDL ed MD parlare di sinistra ambientalista qualche risata scappa.

Siamo certi che un pensiero alla fascia tricolore Cappio l’ha fatto. Chiaramente lo negherà fino alla morte, per evitare guerre interne con Vozza e i suoi. Dall’altro lato della barricata, invece, il nome emerso per la candidatura è quella di Enzo Melone, anche lui ex sindaco che pare aver ricucito un rapporto personale con il fratello Mario, che alle ultime elezioni aveva appoggiato, tramite la candidatura di Pietro Menditto, proprio Vozza.

Il medico, anche lui ex sindaco come il fratello, è poi passato sulle posizioni del germano Enzo, facendo passare Menditto all’opposizione. Mario Melone è l’uomo di Giovanni Zannini a Casagiove. Se il consigliere regionale di Mondragone farà risultato per Forza Italia, o quel che ne resta del partito di Berlusconi a Caserta, dopo i guai che hanno colpito Peppe Guida, coordinatore provinciale e sindaco di Arienzo arrestato 24 ore fa, allora Mario Melone potrebbe essere l’uomo che deciderà l’avversario di Peppe Vozza alle elezioni comunali di Casagiove.

E il nome potrebbe essere quello del fratello, Enzo Melone, quest’ultimo tutt’altro che fan di Giovanni Zannini, ma che si sente pronto a ripartire da dove aveva lasciato, da sindaco di Casagiove. Ma in questi ultimi anni l’opposizione consiliare a Casagiove si è mossa anche da sola e lo ha fatto soprattutto con il lavoro di tre componenti: Pina Mingione, Bruno Gallo e Francesco Moscatiello.

Quest’ultimo, capogruppo della minoranza e avvocato, pare essersi avvicinato ai Melone, ma Moscatiello, Mingione e Gallo non sembrano felicissimi dell’idea di un ritorno in campo di Melone. Per chi ha lavorato per anni all’opposizione di Vozza, farsi da parte nel momento del faccia a faccia, dell’occasione di sfidare nell’urna chi è stato in maggioranza, dal lato opposto della barricata, non fa impazzire.

Ma dividersi i voti potrebbe portare ad una diaspora delle preferenze. E allora l’idea che sta prendendo piede è quella di fare il nome di Francesco Moscatiello come candidato sindaco. Ha una buona base di voti personali, circa 600 alle ultime elezioni, ha buoni rapporti con i Melone e si è dimostrato preparato negli anni in consiglio.

C’è chi lamenta per lui una vicinanza a Giorgio Magliocca e di riflesso a Zannini, ma dopo la vicenda giudiziaria che ha colpito l’ex presidente della provincia e il consigliere mondrgaonese, questa corrispondenza pare essere scemata.

Vozza o Cappio, Melone o Moscatiello. Il nome del prossimo sindaco di Casagiove potrebbe uscire da uno di questi quattro. Una scelta che si baserà anche sulla volontà di puntare su un “usato sicuro”, con nomi che hanno fatto il loro excursus come primo cittadino, oppure se spostarsi su soggetti nuovi, o apparentemente tali, questo si scoprirà in seguito, 30/40enni che hanno voglia di sentirsi come i rottamatori, stile Partito Democratico di un decennio fa.