REGIONALI. Ecco tutta la verità sulla candidatura di Giovanni Zannini. Il conciliabolo con De Luca e le cambiali contratte da Martusciello
16 Settembre 2025 - 12:54

Lui vuole assolutamente candidarsi nel centrosinistra con il governatore Vincenzo De Luca, ma potrebbe esserci lo stop di una commissione “etica” composta da Federico Cafiero De Raho e dal magistrato in pensione Mancuso. A quel punto Forza Italia diventerebbe una soluzione di riserva. Una posizione senz’altro poco dignitosa del partito azzurro che la dice lunga su quante cose Zannini e Silvestro abbiano fatto per il buon Fulvietto alle ultime Europee
CASERTA (g.g.) – Per capirci qualcosa in più sulle questioni che restano ancora aperte rispetto al metodo di assimilazione delle candidature al consiglio regionale delle otto o nove liste che appoggeranno la candidatura a presidente di Roberto Fico, bisognerà attendere la prima riunione “plenaria” dei partiti del centro sinistra e di quelli che si sono proposti per costruire liste civiche. In quell’occasione, Fico e i 5 Stelle dovranno rivelare agli alleati le loro intenzioni per quanto riguarda la cosiddetta “pulizia” dei candidati scelti.
Si parla da diversi giorni dell’insediamento di una sorta di commissione etica, formata dal senatore dei pentastellati Federico Cafiero de Rao e dal magistrato in pensione Mancuso, papà del sostituto procuratore che oggi opera nella Dda, proprio sulle organizzazioni criminali della provincia di Caserta. I nomi che girano tra i probabili ostracizzati sono sempre gli stessi: Giovanni Zannini, Mocerino, Cascone e qualcun altro.
Ovviamente, i rappresentanti delle civiche di centro si presenteranno agguerrite da questo punto di vista molto agguerriti al tavolo di giovedì. Clemente Mastella, ad esempio, ha già affermato al riguardo che la coalizione dovrà scegliere i candidati applicando esclusivamente quelle che sono le leggi vigenti. Per cui anche una persona indagata per reati molto gravi, secondo il sindaco di Benevento, potrà scendere in campo. Il problema è che Mastella non sa probabilmente che la sua punta di diamante a Caserta, ossia Marcello De Rosa, è stato condannato a tre anni di reclusione per il reato di falso legato a una vicenda notissima ai lettori di CasertaCe.
Chiariamo subito un fatto: il lungo conciliabolo che Zannini ha avuto ieri pomeriggio con il governatore De Luca, durante i lavori del Consiglio regionale, rappresenta la prova provata di quello che noi già sapevamo. Zannini vuole candidarsi in una lista civica di De Luca, vuole essere un consigliere di maggioranza, vuole sedere al tavolo della spartizione delle poltrone.
Ovviamente, perché Zannini ha bisogno di essere un consigliere di maggioranza. Lui, infatti, non è un politico vero, ma è un accumulatore di voti che riesce a mettere insieme attraverso pratiche clientelari molto ardite, iper spregiudicate, che spesso lambiscono, come ben sanno anche in questo caso i lettori di CasertaCe, i confini delle leggi vigenti.
Quindi lui non vuole essere consigliere di minoranza e il discorso delle elezioni politiche che si svolgeranno da qui a due anni gli interessa fino a un certo punto, anche perché non si sa bene quale sarà il verso, la direzione della vicenda giudiziaria che lo riguarda e lo vede pesantemente indagato per i reati di concussione e corruzione da parte della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Questa storia ci insegna che Fulvio Martusciello, leader regionale di Forza Italia, ha firmato probabilmente, anzi per noi quasi sicuramente, troppe cambiali nel corso delle ultime elezioni europee. Perché mettere a disposizione di Zannini una soluzione di riserva, una porta di riserva, cioè una candidatura in Forza Italia, qualora il mondragonese non riuscisse ad ottenere quella nella lista di De Luca, la dice lunga su quanta sudditanza si sia creata da parte di Martusciello nei confronti di Zannini e anche nei confronti di Francesco Silvestro, il quale è diventato, soprattutto per caratteristiche genetiche, un sodale assoluto del consigliere regionale dei cosiddetti moderati.
Anche la scelta di Amelia Forte a commissaria provinciale la dice lunga sul fatto che Martusciello è dentro a un meccanismo che non gli permette di avere mani libere nei confronti di Zannini. In poche parole, e lo ripetiamo, se Zannini riuscirà ad avere la candidatura in appoggio a De Luca, si candiderà lì; se non dovesse ottenerla, avrà a disposizione, di fatto, senza precedenti, una candidatura del centrodestra, dell’altra coalizione in Forza Italia. È del tutto evidente che, nel giorno in cui Zannini dovesse entrare in consiglio regionale, di fatto apparterrà ai gruppi di De Luca e non certo a quelli del centrodestra. Questa è la situazione per il momento; nei prossimi ore o già da domani faremo ulteriori aggiornamenti.