Giro Mediterraneo in Rosa 2025, è partita la corsa: tre giorni di sfide per le giovani promesse

19 Settembre 2025 - 11:30

Partita la terza edizione: ieri la salita di Visciano, oggi volata tra Cardito e Frattamaggiore, domani il gran finale a Caivano

BENEVENTO (Pietro De Biasio) – È stata una partenza subito impegnativa quella del «Giro Mediterraneo in Rosa» 2025, giovane ma già prestigiosa corsa a tappe femminile giunta alla terza edizione targata Fci e Uci. Fino a domenica 21 settembre alcune tra le migliori giovani cicliste professioniste del mondo si sfideranno per conquistare la maglia amaranto, simbolo della leadership generale già indossata lo scorso anno dall’irlandese Lara Gillespie, poi protagonista anche alle Olimpiadi di Parigi.

Scattato ieri da Foiano di Val Fortore (BN) per arrivare a Visciano (NA) alla presenza di un testimonial d’eccezione come il campione del mondo 1988 Maurizio Fondriest. La prima tappa, più di 120 km, ha offerto subito terreno per le scalatrici con la «Cima Canins», salita aspra tra il 7 e il 12% e attraversamenti che hanno messo alla prova tecnica e resistenza. Strade lastricate di porfido, discese insidiose, passaggi a livello disseminati lungo il percorso e un arrivo in salita di 4 km con pendenze fino all’8% hanno fatto da cornice a un esordio selettivo, degno di una corsa che vuole crescere e conquistare spazio nel calendario internazionale.

Oggi, sabato 20 settembre, la carovana cambia scenario. Da Cardito a Frattamaggiore i chilometri sono poco più di cento, preceduti da un breve trasferimento pianeggiante. È una tappa disegnata per le velociste, con tre piccoli rilievi che non incideranno sull’altimetria ma che potranno spezzare il ritmo. Il percorso attraversa diversi centri abitati, senza grandi difficoltà, mentre l’arrivo sul Corso Durante, nel cuore di Frattamaggiore, promette spettacolo: strade strette, rettilinei brevi, qualche insidia planimetrica e poi il lungo sprint finale, che profuma di festa patronale e abbraccio popolare.

Domani, sarà tempo di chiusura a Caivano, con una tappa tutta pianura: un circuito cittadino di 10,9 km da ripetere undici volte, per un totale di quasi 120 km. È terreno perfetto per le ruote veloci, in un percorso già collaudato e capace di garantire sicurezza e spettacolo. Attenzione però alle rotonde e ai cambi di direzione che potrebbero rendere nervoso il finale, previsto su un rettilineo di 800 metri.

Sarà il degno epilogo di una tre giorni che celebra anche la memoria della storica «Coppa Caivano», legata al nome del senatore Giacinto Russo. Oltre alla maglia amaranto, in palio ci saranno anche la maglia bianca U23, la blu a punti, la rossa per la migliore italiana e la verde della montagna, rendendo ogni tappa una sfida su più fronti. Dietro le quinte c’è il lavoro delle società «Black Panthers» di Francesco Vitiello e «Gruppo Biesse» di Salvatore Belardo, con il sostegno convinto della Regione Campania, della Città Metropolitana di Napoli, delle Province di Benevento e Avellino e dei Comuni ospitanti.

Il Giro Rosa del Mediterraneo si conferma dunque come molto più di una semplice competizione ciclistica: è un viaggio tra storia, cultura e paesaggi del Sud Italia. Con il sottotitolo «Storia, percorsi, tradizioni, ambiente e natura», la corsa valorizza borghi, scenari unici e comunità locali, unendo sport di alto livello e promozione del territorio. Ogni tappa diventa così racconto vivo della tradizione meridionale, trasformando il Giro in una celebrazione di passione, bellezza e identità del Mezzogiorno, capace di emozionare ben oltre la linea del traguardo.