DON MICHELE BARONE, il prete para-esorcista, aggredito e picchiato in carcere

18 Settembre 2018 - 13:27

CASAPESENNA – Se un detenuto minaccia un altro detenuto per presunti reati abietti è perché, in un aberrante ma esistente codice dell’onore criminale, che non permette i reati abietti contro l’integrità fisica dei minori o di povere ragazze molestate, chi minaccia ha compiuto diversi reati. Magari ha rapinato una banca, ha ucciso un’altra camorrista come lui in una guerra di malavita organizzata nella quale, chi ci partecipa a bene che può uccidere e morire. Insomma, ci starebbe pure il fatto che un boss anche di medio livello, magari padre di figlie femmine su i 15/20 anni, ne canti quattro e minacci don Michele Barone che interpreta quel target di detenuto dei reati considerati abietti dal già citato codice d’onore.

E invece, pare che la storia all’interno del carcere di Vallo Della Lucania, sia andato un po’ diversamente. A minacciare il prete di Casapesenna ormai in carcere da circa un anno sarebbe stato un detenuto accusato di aver violentato una minorenne adescata su i social.

Ora, vorremmo dire al direttore del carcere di Vallo che questa combinazione, questi contatti pericolosi con soggetti con tali caratteristiche andrebbero evitate. La cena si è consumata nella sezione dove si trovano i detenuti per reati sessuali, ci sarebbe un video ma non è chiaro ancora se il fatto sia avvenuto in cella o durante le ore d’aria.

Il presunto stupratore era, a quanto pare, il promotore di un’azione, realizzata poi insieme ad altri quattro detenuti che avrebbero addirittura colpito don Michele