Processo a DON BARONE. L’orribile racconto della sorella della presunta vittima: “Faceva sesso con le seguaci, si strusciava su mia sorella e poi…”
28 Settembre 2018 - 10:09
CASAPESENNA – (g.g.) Udienza importantissima, e rigorosamente a porte chiuse, quella svoltasi l’altro ieri, mercoledì, in un’aula del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, per il processo che vede imputato, principale imputato, il sacerdote di Casapesenna don Michele Barone. Fondamentale perchè sul banco dei testimoni è salita N.T., sorella della presunta vittima degli esorcismi e degli atti di violenza, perpetrati da don Michele e autorizzati, purtroppo dai genitori della ragazzina C.T. e L.C., e principale accusatrice degli imputati, tra cui ci sono gli stessi genitori e anche il poliziotto Luigi Schettino del commissariato di Maddaloni.
N.T. è stata una ragazza determinata, affrancata evidentemente dall’ignoranza, dall’arretratezza generale, riguardante anche la concezione della fede che fa da sfondo ma è anche la ragione d’essere di questa bruttissima vicenda.
Se il programma Le Iene ha scoperchiato questo autentico verminaio, di cui si parlava da anni, senza però che fosse emersa mai qualche prova, ciò è stato dovuto alla determinazione della sorella della vittima.
N.T. nella realizzazione del rito ordinario di questo processo, è stata chiamata a confermare, davanti alle parti, quello che ha denunciato, quello che ha dichiarato ai magistrati e alla polizia giudiziaria nella fase delle indagini. E sostanzialmente l’ha fatto.
N. ha riferito che la sorella le aveva fatto leggere uno scritto dove raccontava di un episodio avvenuto a casa, allorquando il sacerdote dormiva nello stesso letto con la sorella e con altre seguaci. Si sarebbe strofinato sulla vittima che non aveva sensibilità dal bacino in giù e pertanto non sa dire cosa accadde, salvo ricordare che il prete si alzò per andare in bagno.
La mattina dopo, la presunta vittima, si era accorta che il sacerdote stava avendo un rapporto con l’altra seguace che aveva dormito nel medesimo letto.
Altre cose N. ha detto, ma questa ci è sembrata quella più importante, perchè va a precisare che il sacerdote si relazionava alla sua vittima, anche al di la delle farlocche pratiche esorcistiche.
In questo processo c’è un altro fenomeno: la socializzazione delle tesi difensive. Evidentemente c’era sfuggito che don Michele Barone avesse cambiato avvocato. Adesso a sostenerlo c’è il professionista napoletano, Maurizio Zuccaro, il quale si è lasciato andare a una serie di post, utilizzando anche il sistema dello slogan ingrandito e colorato per esprimere tutta la sua soddisfazione perchè i fatti processuali starebbero dimostrando la piena innocenza del suo assistito, sottoposto, secondo lui, a un vero e proprio massacro mediatico.
Mah, forse ha sbagliato aula di udienza e si è imbucato in un altro processo.