CASERTA. La figlia del Presidente della Corte dei Conti Campana capeggia il nucleo di valutazione del Comune capoluogo. È normale? qui sì

9 Ottobre 2018 - 17:49

CASERTA (Gianluigi Guarino) – Incrociando le 32 pagine della sentenza con la quale la Sezione Campana della Corte dei Conti ha condannato, per danno erariale, tre persone, tra cui l’ex sovrintendente Paola Raffaella David, ci siamo ricordati chea presiedere questo organismo importantissimo è un magistrato casertano: Michael Sciascia.
Tempo fa abbiamo parlato dell’assunzione del figliolo all’ospedale civile di Caserta, e ci limitammo ad osservare solamente che forse, al di là delle indubbie capacità di questo medico specialista di cui tutti ci hanno parlato bene, forse era opportuna, potendo capitare che l’azienda ospedaliera di Caserta possa essere valutata e giudicata dalla Sezione Campana della Corte dei Conti, che il figlio del Presidente Sciascia fosse assunto in un’azienda ospedaliera o in un’Azienda Sanitaria Locali di un’altra Regione. Magari il Lazio, il Molise, la Basilicata. Insomma, luoghi vicini in modo da non creargli grandi problemi logistici.
Stesso discorso, e lo scriviamo con il massimo rispetto per l’istituzione rappresentata dal Giudice Sciascia, vale per un’altra valente professionista che di nome e cognome fa Barbara

Sciascia, a sua volte figlia del Presidente della Sezione Campana della Corte dei Conti.
Barbara Sciascia è la Presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione del Comune di Caserta. In pratica la Presidente di quello che una volta chiamavano nucleo di valutazione. Per questo incarico, Barbara Sciascia introita un compenso di 10.000€ annuali, come risulta dal sito del Comune di Caserta, Sezione Trasparenza (CLICCA QUI PER VEDERE).
Ora, il Comune di Caserta ha collezionato tanti di quei guai da essere un naturale e abituale ‘cliente’ della Corte dei Conti, che certo fino ad ora non è stata indulgente con chi l’ha amministrata e l’amministra.
Però, anche in questo caso, dando per scontata, per indiscutibile, l’integrità, la rettitudine del Presidente Sciascia e di sua figlia Barbara, non ci sembra molto opportuno che l’organismo presieduto dal padre sia anche quello che controlla il Comune di Caserta, le cui performance dei dirigenti e dei funzionari passano al vaglio della figlia.
Probabilmente qua si usa così, e nonostante i molti anni che noi abbiamo collezonato lavorando da queste parti, utilizziamo ancora il condizionale perché proprio non ci riusciamo ad abituazre a queste cose.