A CASAL DI PRINCIPE i politici fanno il conto senza l’oste: ecco perchè Nicola Schiavone potrebbe sconvolgere le prossime ELEZIONI COMUNALI
27 Ottobre 2018 - 11:09
CASAL DI PRINCIPE – (g.g.) A Casal di Principe, nella prossima tarda primavera, si voterà per il sindaco e per il consiglio comunale. Si sono messi già in moto coloro i quali intendono sfidare Renato Natale. Lo ha fatto con una riunione casalinga, di cui abbiamo dato conto nei giorni scorsi (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO), il simpatico Vincenzo Simeone. Intenzionati a correre per la fascia, sembrano anche il dissidente fuoriuscito dalla maggioranza Costantino Puocci, affiancato da Stefano Coronella (pure lui “ha salutato” Renato Natale), ed anche Elisabetta Corvino. Anche se, in questi ultimi due casi, non sono segnalate ancora iniziative politiche ufficiali o anche solamente ufficiose.
Ma chi si muove ora deve riflettere sul fatto che nella prossima campagna elettorale potrebbe essere presente un convitato di pietra o, per renderla più semplice e suggestiva, un oste, che essendo tale, partecipa e certifica i conti, come ci insegna il famoso proverbio.
E allora, la domanda nasce spontanea, come diceva il buon Lubrano, il giornalista, naturalmente, non il camorrista: chi sta facendo a Casal di Principe, in questo momento, i conti senza l’oste?
L’oste, se qualcuno ancora non l’ha capito, è il signor Nicola Schiavone, il quale, come abbiamo già potuto verificare con le prime dichiarazioni depositate negli atti di un procedimento giudiziario, precisamente The Queen, non si è certo tirato indietro quando si è trattato di spiegare certi meccanismi che, attraverso dei presunti mediatori, mettevano insieme degli interessi, nel caso in specie, quelli dell’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere, degli imprenditori che vincevano gli appalti e del clan dei casalesi.
Insomma, Nicola Schiavone sta dimostrando di avere una sensibilità politica. Da queste sue prime dichiarazioni, si capisce che negli anni in cui ha comandato il clan dei casalesi ha ragionato, a suo modo, di politica, su quella politica che avrebbe dovuto, come poi ha fatto in diverse occasioni, favorire gli affari della camorra.
Affari concreti, non chiacchierologici visto che, secondo Nicola Schiavone, questa armonia di intenti avrebbe fatto entrare, nelle sue casse, ben 600 mila euro, provento delle estorsioni su tre grandi lavori tra cui uno pubblico, importantissimo, riguardante Palazzo San Carlo o palazzo Cappabianca dove, nei giorni scorsi, sono stati inaugurati i nuovi uffici del tribunale dedicati al lavoro dei gip.
E allora, volete che i magistrati della dda non abbiano formulato a Nicola Schiavone domande sugli equilibri politico-camorristici, in quel di Casal di Principe. Gliele hanno formulate. Nicola Schiavone ha sicuramente raccontato situazioni che ha vissuto di persona, cioè fino al momento in cui, nell’anno 2010, è stato arrestato. Sicuramente ha accusato qualcuno, ma bisognerà capire se il suo è stato un racconto a 360°, totale o se si è espresso con una memoria selettiva, magari salvando qualche suo parente o qualche amico del cuore.
Magari altre cose le avrà dette perché gliele hanno raccontate o perché le ha vissute di striscio negli anni in cui era molto giovane.
Insomma, siccome di qui a maggio, molti altri verbali di interrogatorio del figlio di Francesco Schiavone Sandokan saranno depositati negli atti dei processi di camorra, è difficile capire adesso chi avrà la possibilità e la presentabilità per proporre la propria candidatura a sindaco oppure al consiglio comunale di Casal di Principe.
Più difficile pensare alla realizzazione di ordinanze di applicazione di misure cautelari visto e considerato i tempi per i riscontri, per ulteriori analisi investigative che possano validare le dichiarazioni di Nicola Schiavone come prova processuale. Insomma, è molto improbabile che di qui a maggio, in quel di Casal di Principe si svolga qualche blitz o maxi blitz.
Però, già una semplice dichiarazione, magari ben argomentata di Nicola Schiavone, avrà sicuramente un peso politico nella determinazione delle griglie dei candidati alle prossime elezioni.