LA STORIA DI DAVIDE, ucciso dall’incuria e dalla stupidità degli uomini. Grande appassionato di basket, stava per esordire come ufficiale di campo

30 Ottobre 2018 - 13:39

SAN NICOLA LA STRADAMorire a 21 anni per una fatalità. Uscire di casa per raggiungere l’università, il luogo dove si studia per realizzare se stessi e le proprie ambizioni, per non farvi più ritorno.

La tragedia che ha colpito, ieri sera, la famiglia Natale, è quella di un giovane che ha visto spegnersi tutti i suoi sogni. È quella dei genitori, della sorella, degli amici, che ora dovranno trovare il modo per continuare a vivere.

Oltre al progetto di diventare ingegnere – sognava di disegnare automobili di lusso – Davide coltivava una grandissima passione per lo sport: amava il calcio (il Napoli era la sua squadra del cuore), il nuoto, che praticava allenandosi nella piscina Fritz Dennerlein di Caserta, ma soprattutto il basket.

La predilezione per la palla a spicchi l’aveva ereditata dal papà Giovanni, anche lui ex cestista.

Davide da qualche tempo era diventato ufficiale di campo e proprio sabato scorso era stato selezionato per seguire il match di Serie D tra Basket Koinè e VBF Casavatore. Non si perdeva una sola partita di sua sorella, anche lei giocatrice di basket, titolare nella squadra femminile “Family” di Caserta.

Ma un pino marittimo, com’è ormai tristemente noto, ha stroncato i suoi sogni di ragazzo.