CASERTA. Allegriaaa! Incarico da 35mila euro netti al nipote diretto di Liliana Trovato. Così Carlo Marino tiene a cuccia i consiglieri comunali
27 Novembre 2018 - 13:19
CASERTA (g.g.) – Ormai, in quella che abbiamo definito la cucina degli orrori del Comune di Caserta, insediata nelle aree dei dirigenti dove si trascorrono giornate sempre più liete e lievi. D’altronde, avendo capito l’autorità giudiziaria, al di là delle perquisizioni non va, si può stare, tutto sommato, tranquilli e con l’animo predisposto anche allo svago.
Insomma, sta nascendo una sorta di lunapark accluso alla cucina, in cui tutto diventa possibile grazie agli ingranaggi perfetti di una mastodontica multiservizi che contempla l’intera filiera del malaffare: dalla turbativa d’asta con tanto di occhiolino alla camorra, come ci ha indicato l’ultima inchiesta della Dda sull’appalto dei rifiuti, all'”incarichificio” con il quale e attraverso l’uso esclusivo di pubblico danaro, si garantiscono e si distribuiscono prebende, dentro una sorta di catena di montaggio cordiana, a questo e a quell’altro consigliere.
Nel parco dei divertimenti inaugurato a fianco della cucina degli orrori, si verificano cose che sono diventati mito, qualcosa che viaggia sul crinale che divide la realtà dalla leggenda.
Si narra, a riguardo, che l’ultima moda per rendere piacevole il lavoro (chiamiamolo così) sia quella di organizzare delle sedute dell’antichissimo gioco della mosca cieca.
Di solito, viene bendato Giovanni Natale, perché mai si dica che l’iperattivo, l’iperconcreto, l’iperlanciato, Franco Biondi, possa diventare oggetto di esercizio ludico-ricreativo, esponendosi con ruoli macchiettistici.
La “mosca cieca” viene applicata per interpretare, in maniera un po’ più scanzonata rispetto al passato, uno dei cavalli di battaglia della cucina degli orrori: l’affidamento sotto soglia. Quella roba che ha riempito di delizia i vari Maurizio Mazzotti, Carmine Sorbo e ora, dopo che questi campionissimi della trasparenza degli atti amministrativi sono andati in pensione, è a disposizione del compiacimento degli appena citati Franco Biondi e Giovanni Natale, con la posizione organizzativa, pardon disorganizzativa, Girolamo Santonastaso, che svolge il ruolo di addetto al bendaggio.
Da un paio di settimane, è assente dal gioco, dopo la fuga successiva al blitz dei Noe, Marcello Iovino che, pure si narra, è stato colui che l’ha inventato, per coglionare, perculare il mondo esterno, dandogli a bere, la frottola che le procedure avvengono in maniera regolare.
Il cugino di Carlo Marino, bendato da Santonastaso, invece di acchiappare gli impiegati nel rispetto del canone storico di questo gioco, deve puntare, nella rivisitazione inventata da Iovino, il suo indice verso l’elenco dei professionisti esterni di fiducia.
Il nome su cui si poserà il dito, sarà il prescelto.
Nel caso della determina che pubblichiamo in calce, combinazione, coincidenza incredibile, hanno voluto che l’indice di Giovanni Natale, si fermasse sul nome di Domenico Trovato, di professione geologo, ma, soprattutto, nipote diretto e prediletto della consigliera comunale di maggioranza Liliana Trovato, la quale da tempo, com’è arcinoto ai lettori di Casertace, ha già “sistemato” l’altra nipote maddalonese nella Publiservizi, con buona pace di tutti i giovani professionisti casertani che, preparati al pari degli illustri nipoti, di cui non ci permettiamo di confutare minimamente la cifra professionale, sono costretti a far la fame e a trasferirsi fuori da Caserta.
Incarico già assegnato, convenzione già firmata: 20mila euro e rotti netti, cioè senza considerare Iva e altri versamenti minori, per la relazione geologica; 15mila euro tondi tondi per le perizie geologiche. Complessivamente, sempre al netto, quindi puliti di tasse ed altri oneri, Domenico Trovato intascherà 35mila euro, perché il suo lavoro servirà a sviluppare i progetti, finanziati dal Governo nazionale attinti dal cosiddetto Fondo per lo Sviluppo e Coesione, 18 milioni di euro complessivi per opere di riqualificazione in zona Tuoro (Parco Primavera), Puccianiello e Casolla, sul cui merito ci soffermeremo nei prossimo giorni.
Attenzione, la giostra della mosca cieca parte dal presupposto che negli uffici del Comune di Caserta, tra i 300/400 dipendenti (non ci ricordiamo il numero preciso, non ci sia “una schifezza di geologo” che, occupandosi lui della relazione e dei rilievi geologici e sismici, magari incassando una giusta integrazione sullo stipendio fisso, possa far risparmiare questi soldi al Comune.
Ma si sa, il concetto di spreco non è dentro la testa di chi, a partire dal sindaco Carlo Marino, che considera cretini tutti quelli che la pensano diversamente (dei dirigenti non ne parliamo proprio), vede la propria funzione di Governo come una macchina costantemente accesa ed esclusivamente finalizzata a collocare le risorse pubbliche in modo tale da garantirsi voti e anche altro.
Quando noi diciamo che il consiglio comunale di Caserta non conta un cazzo, perché è del tutto subordinato alla funzione amministrativa del sindaco, della Giunta e dei dirigenti, vogliamo dire proprio questo.
Come può fare un consigliere comunale a svolgere pienamente la sua funzione in maniera libera e indipendente, se un giorno sì e l’altro pure, batte, col cappello in mano, davanti alla stanza del sindaco e di chi tira i fili dei centri di spesa?
Cose già scritte centinaia e centinaia di volte ma che in questa città non attecchiscono granché sull’opinione pubblica, di cui questa classe dirigente è, purtroppo, speculare espressione morale e sostanziale.