L’OMICIDIO del custode del ripetitore. Una per una, ecco le richieste di condanna per Gaetano Ziello, Giorgio Pagano e Costantino Diana

4 Dicembre 2018 - 15:34

CASAPESENNA(Tina Palomba) E’ stata celebrata ieri la requisitoria in Corte di Assise di Appello per il delitto della guardia giurata Nicola Sammarco, ucciso nel corso di un tentativo di rapina a Casapesenna, 5 giugno del 2005.

Il procuratore generale ha chiesto 18 anni e 8 mesi (invece di 30) per il collaboratore di giustizia Gaetano Ziello imputato del delitto e delle rapine mentre per Giorgio Pagano e Costantino Diana imputati solo per rapina, sono stati invocati, per il primo, 5 anni e 4 mesi e 3 anni 4 mesi per il secondo. L’efferato delitto venne consumato nel corso di un tentativo di rapina; la vittima, che aveva appena concluso una vigilanza, venne bloccata per strada a bordo dell’autovettura di servizio e raggiunta da colpi d’arma da fuoco, decedendo poco dopo in ospedale.

Nell’ambito della medesima attività investigativa venivano scoperte varie rapine a distributori di benzina dell’agro Aversano. Il 21 marzo del 2014, dopo nove anni, i carabinieri ammanettarono le prime due persone accusate dell’omicidio della guardia giurata.

In carcere finì il 31enne di Villaricca Costantino Garofalo, mentre un’altra persona, Mario Melucci, 29 anni di Aversa, fu posto agli arresti domiciliari: per entrambi, le posizioni sono state stralciate. A fare luce sull’episodio è stato un altro componente del commando, Gaetano Ziello,

divenuto nel frattempo collaboratore di giustizia. Sammarco fu ucciso mentre raggiungeva un ripetitore di una compagnia telefonica dove avrebbe dovuto svolgere il servizio di vigilanza.

Secondo quanto emerso dalle indagini, in tre con il volto coperto da passamontagna, lo bloccarono nel centro di Casapesenna mentre era in auto, lo minacciarono per farsi consegnare la pistola di ordinanza e, dopo la sua reazione, fecero fuoco; il vigilante, gravemente ferito, continuò a guidare fino al Comune di Villa Literno, dove si fermò agonizzante.

Morì la mattina dopo all’ospedale Cardarelli di Napoli. Un mese prima del delitto, ha raccontato il collaboratore Ziello, Sammarco era già stato rapinato: i malviventi gli portarono via l’auto e la radio di servizio e soprattutto la pistola, usata poi il mese successivo nell’agguato mortale. Nel collegio difensivo ieri erano presenti gli avvocati Domenico Della Gatta e Nando Letizia. La sentenza è attesa per la prossima settimana.