AVERSA. MAZZETTE CAMORRA & MONNEZZA. Il “pesce grande” di Paolo Galluccio e quella gara modificata 10 giorni dopo che Carlo Savoia…
26 Dicembre 2018 - 13:46
AVERSA (g.g.) – La lettura degli stralci dell’informativa sugli appalti di gara pezzottati relativi alla raccolta rifiuti nelle città più importanti di questa provincia è, di per sé, illuminante, quindi vi invitiamo a cliccare sulle immagini che volta per volta pubblichiamo in calce agli articoli, visto che non costituiscono mai scritti lunghi, faticosi da leggere e comprendere.
La lettura organica, infatti, è l’unica che da una visione autentica e che trasforma l’olezzo d’imbroglio in qualcosa di più concreto. in quest’ultima parte dedicata all’appalto da 34 milioni di euro ed oltre bandito dal comune di Aversa (CLICCA QUI PER LEGGERE LA PRIMA PARTE PUBBLICATA IERI), abbiamo scelto due passaggi che meritano una sottolineatura. Il primo si basa su un breve intervallo temporale che unisce la data del 21 agosto 2017 a quella del 31 agosto dello stesso anno. Dieci giorni da valuta e considerando ciò che accade in questi due estremi. Il 21 agosto, in un’intercettazione ambientale, presumibilmente captata negli uffici del ventesimo piano in uno dei grattacieli del Centro Direzionale di Napoli, negli uffici Xeco, Carlo Savoia ammaestra la sua fedelissima Anna Scognamiglio affinché i requisiti della gara possano diventare un punto di forza della partecipazione del consorzio
“A questo punto ci dobbiamo concentrare, dobbiamo fare incastrare i requisiti…“. Chissà se alla fine ci riuscirono a farli incastrare ‘sti requisiti. Probabilmente no, se è vero come è vero che il 31 agosto il comune di Aversa, con Paolo Galluccio ancora assessore, se non andiamo errati, pubblica – così è scritto nell’informativa – “delle parziali rettifiche al Disciplinare di gara“.
Secondo punto significativo, Paolo Galluccio contatta Carlo Savoia il giorno 31 dicembre 2017. Il 13 dicembre, santa Lucia illumina la vista a molti ciechi che confezionano un vero e proprio capolavoro: CITE e la nolana Tekra pareggiano. Nel senso che Cite vince sull’offerta tecnica, quella largamente più discrezionale, mentre Tekra si aggiudica la gara per quanto vale l’offerta economica, quella che, se vuoi imbrogliare, lo puoi fare se tra le imprese c’è l’accordo oppure puoi usare il metodo molto in voga tra Teverola e Casapesenna dove le buste venivano portate dalle presunte casseforti del comune di Trentola Ducenta alle abitazioni degli ingegneri e dei costruttori edili di Michele Zagaria.
Se per le coppe europee funziona ancora la differenza reti e il gol che vale doppio, nelle gare d’appalto il lavoro intenso di aggiustamento, di appezzottamento, dell’offerta tecnica, quella funzionalità ai requisiti di cui Carlo Savoia parlava alla Scognamiglio diventa fattore decisivo per dirimere il rebus di un pareggio. E così, Cite surclassa Tekra nell’offerta tecnica e come scrivemmo proprio in quei giorni noi di Casertace.net distacca di quasi 7 punti la concorrente nel computo complessivo.
Galluccio è assolutamente entusiasta e al telefono, in una conversazione considerata testualmente”subdola” (terzo aggettivo interessante utilizzato dai carabinieri), si mette a fare il poeta pensando di essere una sintesi tra Giovanni Boccaccio e il marchese De Sade, in realtà la sua è una battuta da osteria, con il subdolo che si vede solo in filigrana.
“Auguri, auguri…hai portato un bel pesce? Cioè bello grande…così lo fai alzare…Hai portato una bella bottiglia di champagne per festeggiare?”
Già, per festeggiare. E facevo bene a festeggiare perché Paolo Galluccio e Carlo Savoia hanno la fortuna di abitare in un posto nel quale i residenti, la comunità, la pensa come loro. O quantomeno ritiene normale che una gara d’appalto venga combinata e che quindi si possa violare tranquillamente una legge e se uno lo fa “è uno buono, un dritto“.
IL “PESCE GRANDE” DI GALLUCCIO
I REQUISITI DI SAVOIA