????????????CHAMPAAAGNE! Soglia per gli affidamenti diretti passa da 40 mila a 150 mila euro. Per imbrogliare i dirigenti comunali non avranno neanche l’incomodo di truccare la gara
20 Dicembre 2018 - 18:53
CASERTA (l.v.r.) – Si è risolta in questi giorni la spinosa trattativa tra Italia e UE sulla Manovra, i tecnici del ministero dell’Economia hanno riscritto il maxi emendamento alla manovra finanziaria 2019 tenendo conto proprio del nuovo accordo preso con Bruxelles.
La prima questione interessante per Caserta città riguarda l’articolo 521bis da aggiungere alla Legge di Bilancio che prevede la possibilità (non l’obbligo) di far pagare la Tari “mediante addebito sulle fatture emesse dall’impresa elettrica“. Ciò avverrà solo “a seguito di apposita deliberazione del Comune che si trovi in stato di dissesto finanziario“.
Per l’amministrazione comunale, ormai al secondo dissesto, può aprirsi un’opportunità di ricavare gli introiti del tributo destinato a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti all’interno della bolletta dell’energia elettrica, con una maggiore certezza per le entrate relative a questa voce. L’emendamento, a firma del capogruppo dei senatori della Lega, Massimiliano Romeo, non è ancora stato votato ed già è finito nell’occhio del ciclone per le proteste delle associazioni dei consumatori.
Secondo punto del maxi emendamento che avrà fatto drizzare le orecchie a palazzo Castropignano è il possibile l’aumento della soglia per l’affidamento diretto degli appalti pubblici. Da 40 mila euro, arriverebbe a 150 mila euro. Uno quota altissima, se si pensa che la fascia 40-150mila euro esprime un valore pari a 6 miliardi di euro annui erogati dai vari enti pubblici. L’aumento di questa soglia provocherebbe la possibilità di liberare dai controlli gare e bandi consegnati in maniera diretta dai vari dirigenti e funzionari.
Se consideriamo soltanto quello che accade a Caserta, con affidamenti perennemente (o quasi) al di sotto della mitica soglia di 40 mila euro, l’aumento della cifra per l’indizione obbligatoria delle gare pubbliche, aprirebbe uno spazio di manovra enorme per i dirigenti del comune che già adesso fanno orecchie da mercante sulle continue richieste dell’Anac di non procedere ad affidamenti diretti perché, come spesso ripete il presidente Raffaele Cantone, è con questo metodo che si nutre il serpe della corruzione. Sarà vita facile per quei funzionari (casertani e non) che, attraverso la facoltà di poter decidere arbitrariamente questa o quell’assegnazione, hanno costruito posizioni di potere all’interno dei vari enti.
L’obiettivo di aumentare la velocità degli appalti, per accelerare i lavori e per far felice il “partito del Pil”, può provocare con un effetto boomerang una crescita esponenziale dei casi di affidamenti consegnati dal funzionario compiacente alla ditta preferita e più “gentile” nei suoi confronti. E tanti saluti al decreto “SpazzaCorrotti”.