MARCIANISE. È polemica “Calvario Srl”. Via gli attori storici, dentro una compagnia teatrale di Caserta. Gesù sarà interpretato da una donna

10 Aprile 2019 - 18:43

MARCIANISE (Maria Concetta Varletta) – La vicenda è intricata e per questo va analizzata e raccontata con la giusta calma.

Parliamo dell’ormai accesissima polemica sviluppatasi, nel corso delle ultime ore, intorno all’organizzazione della processione del Calvario di quest’anno.

Tutto prende le mosse da una riunione, avvenuta circa un paio di mesi fa, con il gruppo storico dei figuranti (definizione mortificante, in verità, perché si tratta di attori a tutti gli effetti, oltre che di ferventi fedeli) che da tanti anni, sicuramente più di un decennio, lavorano a tutto tondo alla realizzazione della processione del Calvario. Un esempio su tutti: l’attore nel ruolo di Gesù, Domenico Mingione, era impegnato nell’interpretazione del Crocifisso da ben 13 anni.

In quella prima occasione di incontro, don Antonio annuncia la prima novità sostanziale rispetto agli anni scorsi, ovvero l’affidamento della “direzione artistica” – fino a quel momento gestita dal regista Gregorio Corrado – al signor Patrizio Ciu, il quale, ci risulta, ama farsi appellare come “maestro teatrale”.

D’accordo con don Antonio, Ciu propone una serie di modifiche all’assetto tradizionale della manifestazione religiosa. Senza entrare nel merito delle prime proposte, poi non concretizzatesi per lasciar spazio a ben altre iniziative, diciamo che cominciano a svilupparsi le prime incomprensioni.

È stato a tutti evidente sin da subito, infatti, che i membri di Fabbrica Wojtyla non avevano alcuna cognizione della natura, degli aspetti costitutivi, del culto e della tradizione della manifestazione di cui, di fatto, avevano appena assunto la direzione artistica. Il che rappresenta, di per sé, una contraddizione in termini. Come si può organizzare, dirigere e interpretare ciò che non si conosce?

D’altra parte, ancora oggi, il maestro Ciu definisce “sfilata” quella che è una processione religiosa facente parte del tessuto più profondo dell’identità marcianisana, che ogni anno coinvolge dalle 400 alle 600 persone.

L’idea di innovazione veicolata da don Antonio e da Fabbrica Wojtyla ha a tal punto stupito e scontentato i membri stabili della compagnia del Calvario che tutti, per spontanea volontà o per interposta condizione, sono usciti dall’organizzazione. Nessuno dei figuranti della “vecchia guardia”, quest’anno, parteciperà alla processione.

Ciò di cui più animosamente si discute in città è quello che i fedeli definiscono come il totale snaturamento della manifestazione religiosa.

Sarà operata una completa ridefinizione dell’intera processione, che quest’anno verrà incentrata sul tema – nobilissimo, ma forse fuori contesto rispetto alle celebrazioni religiose della Pasqua – della violenza sulle donne.

Voci insistenti, infatti, parlano di una novità importante: Gesù verrà interpretato da una (probabilmente più di una) donna. Pare, ancora, che anche 6 dei 12 apostoli saranno interpretati da donne.

Sembrerebbe, infatti, che la manifestazione religiosa sia rientrata tra quelle interessate da un bando di finanziamento della Regione Campania finalizzato alla promozione di iniziative contro la violenza sulle donne. La cifra del finanziamento si aggirerebbe intorno ai 30mila euro.

Stiamo lavorando per approfondire questo aspetto della vicenda, soprattutto per capire i termini della partecipazione stessa al bando. La chiesa, intesa come parrocchia e non come ente riconosciuto, infatti, non ha la possibilità di concorrere al riconoscimento dei fondi. Chi ha partecipato al bando? La congregazione religiosa della quale la chiesa fa parte o direttamente l’associazione Fabbrica Wojtyla? E come saranno gestiti questi soldi?

Stiamo approfondendo, inoltre, un ulteriore risvolto della vicenda a sua volta oggetto di polemica: il presunto “tariffario” per la partecipazione al Calvario, ovvero contributi economici chiesti per prender parte al coro o alla schiera dei figuranti che, a seconda del ruolo (centurione, soldato semplice, eccetera), dovranno sborsare una specifica cifra.