MARCIANISE. L’incendio dell’auto ordinato da Rockfeller. I Letizia volevano uccidere Mimmo Piccolo e Buanno
15 Aprile 2019 - 17:41
MARCIANISE – Alla fine, la guerra non l’hanno fatta perchè probabilmente questa avrebbe segnato la fine di entrambi i gruppi, mettendo contro due debolezze che cominciavano, con il declino dei Belforte, a riconquistare spazi di territorio a Marcianise e dintorni.
Ma se la guerra non l’hanno fatta, i Piccolo-Quaqquaroni e i Letizia, alleati da anni, ne hanno parlato in quelle che ritenevano conversazioni segrete.
Pasquale Piccolo, detto Rockfeller, non aveva gradito che Andrea Letizia, reggente quando lui si trovava in carcere, non fosse andato ad omaggiarlo dopo la scarcerazione. Ma la ruggine tra i due non era legata solo ad un fatto formale, come fa notare il gip nell’ordinanza era anche legata all’acredine, maturata da Pasquale Piccolo Rockfeller, il quale era stato anni in carcere ed affermava di non aver ricevuto un solo euro, proprio per la detenzione di Piccolo, diventato, nel frattempo, il reggente di tutto il clan.
Si registrano anche atti di ostilità. Uno per tutti: l’incendio e la distruzione della Ford Ka di Luigi Maina,
Per affermare questo, vuol dire che all’interno del gruppo dei Letizia, si era parlato della possibilità di compiere un delitto. Anzi, si era parlato dell’eventualità di aggiungere a Mimmo Piccolo, anche un altro cadavere, quello di Fabio Buanno, il quale doveva essere colpito dai Letizia perchè legato a Rockfeller, ma amico dei Belforte, attraverso Pasquale Sgueglia, detto o’scù.
QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA