S. MARIA C.V. La Suprema Corte: “Il carcere è inumano vicino alla discarica”
29 Aprile 2019 - 18:06
SANTA MARIA CAPUA VETERE – Scrivono i giudici della Suprema Corte: “Va ricordato che anche nella ipotesi di spazio vitale ricompreso tra i 3 ed i 4 metri quadrati, l’esistenza di gravi carenze nella offerta di servizi essenziali può determinare un trattamento contrario al senso di umanità”. Quindi, “nel caso dell’attuale ricorrente, in particolare, era stata dedotta la inadeguatezza della offerta trattamentale in virtù della prolungata carenza di acqua potabile nelle celle del reparto ove il soggetto era ristretto, unita a fattori ambientali pregiudizievoli per l’igiene e la salute (vicinanza del reparto ad una discarica di rifiuti). Si tratta di aspetti di indubbia rilevanza”. La conclusione è l’annullamento con rinvio della decisione del giudice di sorveglianza, che dovrà rivalutare le istanze alla luce dei rilievi della Corte. Una nota positiva sulla carenza dell’acqua nel carcere di Santa Maria Capua Vetere infine è stata quella che il Comune ha avviato da qualche mese i lavori per le condotte nuove dopo l’interrogazione parlamentare fatta un anno fa dalla senatrice Rosaria Capacchione.