SPEED COCAINE. Chili di polvere bianca da Amsterdam alle ville dei vip casertani

2 Maggio 2019 - 10:34

Casagiove/ Maddaloni/Orta di Atella (Tina Palomba) – “Viaggi di cocaina” da Amsterdam a Caivano gestiti da due organizzazioni criminali. Una in Olanda capeggiata da un gruppo di colombiani e una in Campania nelle mani di un clan camorristico di Caivano, gruppo Sautto- Ciccarelli. Mente di tutto il ras Pasquale Fucito del Parco Verde che diventa “Dio in terra nel suo paese” perché ‘tutelato’ da un carabiniere infedele, Lazzaro Cioffi di Casagiove. I fiumi di droga fruttavano sempre di più a Fucito.

Il ras non solo gestiva una rete di pusher: aveva acquistato un ristorante a Casagiove ma anche due ville una Orta di Atella e una S. Arpino. Sono i nuovi particolari che emergono nell’inchiesta che ha coinvolto il brigadiere dei carabinieri Cioffi detto Marcolino, in servizio fino al 2017 a Castello di Cisterna, oggi è detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.

Il 21 maggio è atteso il processo dibattimentale per Cioffi a Napoli Nord. Gravi le accuse che la Dda rivolge al carabiniere di Casagiove ed alla moglie Emilia

D’Albenzio di Maddaloni.

Secondo gli inquirenti Cioffi e la moglie D’Albenzio attribuivano fittiziamente ad Alessandro Iorio la titolarità del ristorante a Casagiove acquistato da Fucito “al fine di eludere le disposizioni di legge in materia d misure di prevenzione patrimoniali e di agevolare la commissione del riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita quali il traffico di cocaina”.

Nel corso degli anni Cioffi inoltre avrebbe dato soffiate alle cosche e rivelato retroscena su blitz ed inchieste, inquinando dunque le indagini in cambio di tanti soldi.