CAMORRA. La Dda, dopo lunga riflessione, archivia su Lorenzo Diana. Il mio atto di misericordia di non querelarlo per calunnia

13 Maggio 2019 - 10:43

SAN CIPRIANO D’AVERSA -(g.g.) Come spesso diciamo noi, una cosa sono i comportamenti, più o meno criticabili, di un politico e Lorenzo Diana, secondo noi, si è reso protagonista in più anni, di comportamenti criticabilissimi, e di una espressione bifronte tra quello che ha affermato sulla camorra e quello che effettivamente ha realizzato ai danni di questa; altra cosa, sono le valutazioni di tipo giudiziario.

Se la dda ha impiegato 4 anni per chiedere, come ha chiesto, l’archiviazione della sua posizione di indagato per reati di camorra, significa che per i magistrati inquirenti arrivare alla conclusione che non esistevano elementi tali per chiedere un rinvio a giudizio, non è stato affatto semplice. Oggi, però, si può dire che per quell’indagine Lorenzo Diana non è suscettibile di diventare un imputato e non è neppure più un indagato.

Questo il dato di fatto indiscutibile. Altra cosa, ripetiamo, è il giudizio politico che, almeno per quanto ci riguarda, senza minimamente voler mettere in discussione la persona, che peraltro conosciamo pochissimo, avendola incontrata solo tre volte nella nostra vita, non può che essere negativo. Noi ragioniamo così. Lorenzo Diana ritiene che quella querela che una volta rimise davanti al giudice monocratico della sezione distaccata di Aversa del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti del sottoscritto, fu un atto di misericordia.

In realtà non è così. Gli fu chiesto per una questione di economia processuale, dentro alla battaglia durissima che questo giornale portava e porta avanti contro il malaffare, con pochissime risorse e con la necessità quindi di ridurre numericamente il numero dei procedimenti aperti.

Se Diana non avesse ritirato quella querela, sarebbe finita esattamente com’è finita, meno di un mese fa, al tribunale di Benevento, cioè con la piena assoluzione del sottoscritto e con l’atto di misericordia, questo sì, da parte del sottoscritto, di non presentare, ad assoluzione ottenuta, una querela per calunnia e per il lungo tentativo fatto negli anni dai vari Lorenzo Diana, Angelo Brancaccio e simili, di tapparmi la bocca, infiacchendomi a colpi di querele.