LE PISTOLE NELL’AUTOCLAVE. Quando Mario Pagano u’ngles impaurì l’idraulico Davide Diana portandogli il latitante Corrado De Luca

20 Maggio 2019 - 19:14

SAN CIPRIANO D’AVERSA – E’ una intercettazione interessante quella che pubblichiamo stasera a proposito dell’ordinanza che ha colpito l’idraulico Davide Diana. I termini usati da quest’ultimo nel dialogo intrattenuto con suo padre Antonio, sono tipici della zona compresa tra San Cipriano, Casal di Principe, Casapesenna e dintorni.

I due infatti, parlano di un soggetto che “va fujenn“, inteso come colui che fugge: evidentemente il riferimento, così come scrive il giudice nella sua ordinanza, è a Corrado De Luca il quale, era latitante e, in quel periodo, per non farsi riconoscere, “aveva la coccia in testa“, ovvero si era rasato i capelli. Ed effettivamente “all’atto dell’arresto del De Luca” la rasatura “risulta dalle foto segnaletiche“.

Altro elemento interessante di questa conversazione è il riferimento al soprannome di Mario Pagano, conosciuto come u’ngles, cioè l’inglese., così è noto nella sua San Cipriano. Ed effettivamente Pagano ha trascorso diversi anni in Inghilterra, dove sono nati anche i suoi 5 figli.

Per quel che riguarda la cronaca stretta, relativa all’ormai nota idrosfera per autoclave nella quale erano nascoste le armi del clan, sottolineiamo che Davide Diana sostiene, in questa intercettazione ambientale, datata 15 novembre 2018, di essere stato invitato a casa di Mario Pagano, con la scusa di sistemare una fontana. Ma qui u’ngles

lo aveva costretto a detenere le armi del De Luca: “Quell’altra volta te l’ho fatta buona, questa volta non te la faccio buona“, disse all’idraulico, facendogli incontrare, poi, Corrado De Luca, ospitato durante la latitanza proprio nell’abitazione del Pagano.

Il dettaglio potete leggerlo nello stralcio che pubblichiamo qui sotto.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA